Revolution Will Be Not Televised, diceva qualcuno…
Ha fatto canzoni che avrebbero potuto cambiare il corso della musica per sempre, quando aveva 20 anni.
Gil Scott-Heron è stato infatti uno dei personaggi più significativi della cultura black degli anni settanta e ottanta: poeta, autore spoken word, scrittore e musicista, è stato considerato come uno dei padri fondatori della musica rap e sostenitore dei diritti e delle lotte della popolazione afro-americana negli anni in cui le morti di Kennedy, Malcolm X e Martin Luther King sembravano aver spento ogni sorta di ottimismo.
Antonio Bacciocchi (musicista, produttore discografico e scrittore) in questa intervista ci parla del poeta soul-jazz e del suo libro Gil Scott-Heron: The Bluesologist, pubblicato da Vololibero Edizioni.
Tra biografia e discografia essenziale, tra vizi e virtù del grande Heron, parliamo con Antonio di come, nonostante le liriche pure, semplici e di grande impatto, Gil Scott-Heron sia stato spesso frainteso e malinterpretato, del suo periodo oscuro, dei suoi rapporti con il collaboratore ed amico Brian Jackson e dei suoi due capolavori: Pieces Of A Man e I’m New Here, di cui vi regaliamo la title-track.











