La continua ricerca di Matt Elliott
Matt Elliott è un musicista raro, sia per la qualità di ciò che ha prodotto e produce, con diversi nomi, sia per la coerenza con cui segue e persegue ciò che vuole fare, senza alcun tipo di timore o, come si dice in questi casi, compromesso. Che siano le musiche firmate Third Eye Foundation o i dischi usciti a suo nome, si è certi che l’ascolto di quei brani sarà l’apertura di una nuova dimensione, in cui il sintetico e l’acustico si fondono, mischiandosi a timbri talvolta molto distanti dalle origini del musicista. Una dimensione spesso oscura, piena di un dolore assoluto e rassegnato, come quella che permea i brani di The Broken Man, ultimo disco di Elliott, pubblicato dalla Ici d’Ailleurs.
Abbiamo raggiunto il musicista al telefono proprio nella sede dell’etichetta parigina, dopo averlo visto a Modena una decina di giorni fa. Con lui abbiamo chiacchierato a lungo, esplorando la sua carriera e i suoi gusti. E nell’intervista qua sotto ci sono delle anticipazioni sul nuovo disco, che dovrebbe uscire entro la fine dell’anno.











