Divertirsi in case abbandonate: la ricerca di Chelsea Wolfe
Chiamare un disco Apocalypsis, ma scritto in greco antico, è un buon biglietto da visita, quasi quanto ritrarsi sulla copertina dello stesso con una foto quanto meno inquietante (colori scuri e occhi rovesciati). Ma quello uscito nel 2011 è il secondo disco della californiana Chelsea Wolfe, giovane talento della musica scura e inquietante, che ha esordito nel 2010 con The Grime and the Glow.
Voci eteree e minacciose, rumori, lame sonore, per canzoni difficili che penetrano l’ascoltatore e lo mettono in uno stato di inquietudine e tensione. Eppure, quando Chelsea si è presentata con la band nei nostri studi, qualche ora prima del live al Locomotiv Club, ci siamo trovati di fronte una ragazzona cordiale, gentile e timida, che ha risposto alle nostre domande con gentilezza. La musicista ci ha parlato dei riferimenti visivi della sua opera e dell’uso della voce, che talvolta, come sentirete, si può anche esercitare “divertendosi” in un edificio abbandonato.












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