Gretchen ha le idee chiare: discorsi intorno a Post-Krieg
Tre anni fa Simona Darchini, meglio conosciuta come Simona Gretchen, aveva portato dal vivo a Maps il suo disco d’esordio (Gretchen pensa troppo forte): la scorsa settimana è tornata nei nostri studi per parlare del nuovo Post-Krieg, uscito per Blinde Proteus e Disco Dada il 21 febbraio, di cui vi regaliamo una traccia (“Hydrophobia”).
Post-Krieg è un disco interessante: otto tracce per ventinove minuti di musica, basata soprattutto su chitarra, basso (suonati da Simona e dal produttore Lorenzo Montanà) e batteria (affidata a Paolo Mongardi); c’è spazio anche per gli archi di Nicola Manzan e la tromba di Paolo Ranieri in un impasto musicale solenne e sobrio. Si percepisce una sorta di rassegnata disperazione nelle canzoni del disco, ma nulla è urlato o scomposto. Simona ha le idee chiare e, lo sentirete dall’intervista, una lucidità invidiabile, anche quando ci spiega perché, dopo questo disco, Simona Gretchen non esisterà più.











