Sono in giro da un paio di anni, e da poco è uscito il loro primo disco, dopo un ep: si chiama Rubberized, ed è stato accolto molto bene dalla critica. D’altro canto i due componenti (chitarra e batteria) dei Sorry Ok Yes, cioè Davide Materazzi e Simone Ferrari, hanno calcato ormai un sacco di palchi, aprendo per band di livello, in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Dopo una serie di tentativi non riusciti, ce l’abbiamo fatta finalmente a raggiungere Simone al telefono, che ci ha raccontato tutto della band. Insieme all’intervista, come di consueto, un brano tratto dal disco. E daje.
E dopo gli HEALTH, continuiamo a parlare dell’appuntamento di Murato del 24 maggio con i Japandroids. La band canadese ha riscosso un bel successo col primo disco, Post Nothing, che ha attirato l’attenzione di pubblico e critica su questo duo chitarra/batteria. Il disco, seguito dalla raccolta No Singles, ha dato il nome a un tour che dura da quasi un anno, e che ha fatto toccare il suolo italico per la prima volta ai due musicanti.
E’ con questa emozione che ha risposto alle nostre domande Brian King, che ci ha svelato un lato poco noto della band: amici di Maps, i Japandroids non si fermano mai! Ascoltare l’intervista per credere. La traccia che vi regaliamo è l’ultima bellissima canzone di Post Nothing.
Una bella giornata, quella dello scorso 25 maggio a Bologna: il Locomotiv Club, per un altro appuntamento della rassegna Murato, ha ospitato i losangelini HEALTH e i canadesi Japandroids.
Iniziamo dagli HEALTH: quattro album all’attivo, di cui due di remix, un suono che ha fatto parlare di incroci tra noise ed elettronica e, soprattutto, un’attitudine alla creatività che va ben oltre la musica. Ci sono un sacco di dicerie su questa band, e noi non abbiamo resistito: ecco quindi a voi “the ultimate interview” sugli HEALTH, dalla viva voce del cantante della band, Jake Duszik. E, in omaggio, un loro pezzo.
Uscirà a settembre il disco dei De Curtis, misteriosa formazione veneta nella quale militano Riccardo (Hell Demonio e Rituals) e Bruno (Rosolina Mar). Scopritene di più a breve sul sito della Tannen Records oppure scaricate in anteprima Rientro A Porte Chiuse.
Un weekend di concerti decisamente particolari, quello che si è svolto il 21 e 22 maggio scorsi al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna. Due serate, due concerti, all’insegna della ricerca e della sperimentazione, il tutto all’interno della rassegna Dysphonia.
Venerdì è stata la volta di Butterfly’s Night, un concerto tutto basato sul campionamento dei battiti di ali di farfalle, sui quali sono state create melodie elettroniche, ma anche usando strumenti barocchi quali clavicembalo e viola da gamba. Sul palco Federica Maglioni, Valeria Montanari e Rosita Ippolito.
Serata tutta al femminile anche sabato 22: in scena, Parallel_°41, un’improvvisazione dal vivo per violoncello, voce e live electronics. In questo caso le protagoniste sono state Barbara De Dominicis e Julia Kent.
Noi abbiamo avuto il piacere di ospitare quasi tutte queste musiciste nei nostri studi, per una lunga chiacchierata sui due progetti. Buon ascolto!
Vengono dall’area metropolitana di Santiago del Cile, ma sembrano usciti fuori da un frullatore dove erano stati gettati pezzi dei Cure e dei Bauhaus, tra la Londra wave e la Berlino di trent’anni fa, e non amano certo le atmosfere assolate dell’idea (preconcetta) che da qui ci siamo fatti della musica latino-americana. Si tratta dei This Co., un quartetto di ragazzi (Jorge Christie, Nicolás Rebolledo, Omar Van de Wyngard e Carlos Vergara) che hanno cominciato a calcare la scena locale già dal 2006.
Untitled raccoglie materiale del 2008, ma solo ora è reso disponibile dall’emerita Clinical Archives, piccola/grande gemma del mondo delle netlabels, oramai giunta al quinto anno di attività (che per i tempi di internet è praticamente un’eternità). Il sound dei This Co. è molto maturo, sospeso tra analogico ed elettronico, tra chitarre secche come cocci di vetro e un’attitudine da dancefloor, non estranea alla tradizione new wave in cui aspirano a inserirsi. Ascoltare As You Know per accertersene.
Il 18 maggio scorso è caduto il trentennale della morte di Ian Curtis, suicidatosi a soli 23 anni, poco prima della partenza per un tour negli USA. Con quel tragico atto si concludeva l’esperienza dei Joy Division e, poco dopo, i membri rimasti decidevano di proseguire la loro strada con il nome New Order, come è noto.
L’importanza della musica della band di Manchester è enorme ancora oggi, nonostante i due soli album all’attivo, e sono state moltissime le personalità coinvolte in questo anniversario, che hanno voluto ricordare e rafforzare il lascito artistico del gruppo. Noi abbiamo parlato con Luca G. dei Julie’s Haircut, una delle band più vicine ai Joy Division, tra i protagonisti della raccolta di cover che hanno formato l’ultimo omaggio alla musica di Ian Curtis e soci. Oltre all’intervista, “Heart and Soul”, una canzone che ormai fa parte del repertorio live della band emiliana.
Ormai sembra tutto confermato, il 2 agosto uscirà il nuovo album degli Arcade Fire intitolato The Suburbs. Si parla di un possibile doppio album… chissà! Nel frattempo ecco l’artwork e le due anticipazioni in mp3. (grazie a Torture Garden)
Dopo l’anteprima dei mesi scorsi, inizia questo lunedì con il concerto (sold out) dei Wilco, l’edizione 2010 della rassegna Ferrara Sotto le Stelle. L’appuntamento estivo è ormai una certezza, per quanto riguarda l’offerta musicale (sempre di qualità, spesso con artisti che scelgono Piazza Castello o il Cortile Estense come unica data italiana) e per il pubblico, sempre caldo, numeroso e partecipe.
Abbiamo passato in rassegna i concerti di quest’anno con Roberto Roversi dell’ARCI di Ferrara, tra gli organizzatori del Festival. Quest’anno tra LCD Soundsystem, Pixies e Kings of Convenience, per non parlare di tutti gli altri ospiti, conviene davvero mettere le tende nella “città delle bici”!
Last.fm
Facebook
Flickr