A Maps regaliamo spesso a voi ascoltatori biglietti per andare ai concerti. Voi, “in cambio”, ci mandate una breve recensione dei concerti stessi. Marco è andato al Locomotiv a vedere i 65DaysofStatic.
Entrato al Locomotiv strabordante di gente e boccheggiante, mi appresto insieme a Blondie a sentire il concerto dei 65DaysofStatic, di cui ho sentito parlare un gran bene.
In effetti sin da subito mi rendo conto che è valsa la pena essere arrivato lì in stampella, a causa di una frattura alla gamba che mi porto dietro da mesi: il concerto è davvero bello i ragazzi son proprio in gamba, suonano da paura!
La mia memoria musicale viaggia: riconosco influenze dai Drop Nineteens ai So So Modern, dalle Breeders ai Fuck Buttons. Nelle pause riesco a percepire addirittura un po’ di Lali Puna e Boards Of Canada. No, non sono ubriaco: ‘sti ragazzi sono talmente bravi che mi hanno portato alla mente molti dei miei gruppi preferiti spaziando dagli anni ’80 ad oggi, dal postrock all’elettronica. Bravi, bravi! Grande presenza scenica e grande tecnica: se non avessi la gamba rotta ed il Locomotiv avesse un sistema di areazione, sarei già lì in prima fila a pogare tra i ggiovani numerosi ed entusiasti.
Per raggiungere l’estasi ci avrei visto bene una bella voce, magari dark, tipo quella di Nick Cave: ma vabbè, dai, non si può mica avere tutto!
Con una settimana di ritardo regalo a tutti voi spettatori di Maps, il podcast di Gods of Mainstream relativo a Natalie Imbruglia, ragazza dotata di immensa grazia ma veramente un po’ una poraccia nel canto.
E va bene, forse la voce non è la sua migliore qualità ma indubbiamente è una gran bel pezzo di donna, e dopo essersi cimentata in vari spot pubblicitari e serie tv, l’amore per la musica ha trionfato ed è nata Torn, la canzone che tutti gli adolescenti cresciuti negli anni Novanta si ricorderanno.
Quante storie d’amore sono nate grazie a questo pezzo? Quanti caschetti alla Natalie Imbruglia avranno fatto i parrucchieri nel 1997? Quante plastiche al viso si sarà fatta la cantante dopo quell’anno?
In ogni caso con lei possiamo tranquillamente dichiarare chiuso il periodo delle cantanti pop inutili a Gods of Mainstream. Prossimamente infatti sarà con noi the legendary Britney Spears!
Ma prima scoprite tutto ma proprio tutto su Natalie, dai fate un ultimo sforzo!
In occasione del loro concerto al Locomotiv Club abbiamo ospitato in studio due dei quattro membri dei 65DaysofStatic. La band di Sheffield vede uscire in questi giorni il quarto album in studio, We Were Exploding Anyway.
Con Giovanni Gandolfi abbiamo parlato dell’ultimo disco, della continua ricerca del nuovo che la band adotta come metodo di lavoro e del coraggio che ci vuole per buttare via 30 canzoni e ripartire da zero. E abbiamo anche citato Kurt Vonnegut! Quanta cultura a Maps… Qui sotto, come al solito, intervista e mp3 da scaricare!
E’ sempre un piacere quando si riesce a combinare il disco della settimana con l’esibizione dell’artista vincitore dell’ambitissimo premio. Così è successo con Elia Billoni e con le canzoni di Dino Fumaretto.
Una mezz’ora per scoprire tutto e di più sull’album La vita è breve e spesso rimane sotto, segreti, incertezze, strani racconti, depressioni e amori.
Per l’occasione abbiamo ovviamente contattato il nostro videomaker superstar, Pietro Borzì. Ecco il risultato!
Ieri si è celebrato il 60° anniversario della Liberazione dai nazifascisti. Come già era accaduto con la raccolta Materiale resistente, nel 1995, anche quest’anno diversi musicisti si sono messi insieme e hanno dato vita ad una nuova compliation, Materiali Resistenti, che potete ascoltare integralmente sul sito di RockIt.
Nel giorno della liberazione di Bologna, il 21 aprile, abbiamo parlato a Maps della raccolta, ma anche della meravigliosa giornata che è stata la scorsa domenica a Carpi, dove il tutto è stato spostato causa maltempo (fischia il vento!). Musica, letture, spettacoli, per non dimenticare.
Ascoltate l’intervista fatta a Fabrizio Tavernelli, che era anche nella raccolta del 1995 con la sua band A.F.A., e a Enrico Molteni dei Tre Allegri Ragazzi Morti, di cui vi diamo anche il brano da scaricare.
In occasione di una data del suo ultimo progetto Bloody Claws, presso lo SpazioSì di Bologna, abbiamo avuto modo di fare una lunga e interessante chiacchierata con Carla Bozulich. L’artista americana, che ha collaborato con decine e decine di musicisti (andate a dare un’occhiata alla sua pagina su Wikipedia!), si è confessata in una bella intervista telefonica.
Abbiamo parlato con Carla dei suoi progetti, della serata bolognese, del modo che ha di affrontare la composizione e… di come si sente un’artista quando scarica illegalmente il suo proprio disco dalla rete!
Il suo nome vero è Fabio Cussigh, e probabilmente lo conoscete come fotografo. Ma Fabio ha da sempre la passione per la musica, e alcune sue canzoni hanno attratto l’attenzione di Ru Catania degli Africa Unite, che decide di mettersi al servizio di Fabio per produrre i brani.
Nasce quindi nel 2006, mentre il nostro è a Brooklyn, il progetto Betzy, che ha sfornato il suo primo disco, Romancing the Bone, nello scorso gennaio, grazie alla Lady Lovely. Canzoni dolci e sghembe, che conoscono sia l’ingenuità pura di Jack Johnson che la furbaggine di Beck. Qui sotto intervista e mp3. Buon ascolto!
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