Venerdì scorso all’Arteria si è esibito Iosonouncane, uno dei progetti musicali più bizzarri degli ultimi tempi. Più che concerti, quelli del ventisettenne Jacopo, bolognese d’adozione, ma sardo di nascita, sono dei comizi, intrisi di ironia e sarcasmo.
Nell’intervista che gli abbiamo fatto, è venuta naturalmente la curiosità di capire come nascono testi e musiche, e abbiamo capito che il suo lavoro al call center, emblema della precarietà del giorno d’oggi, è da un lato erosivo, ma dall’altro permette a Iosonouncane di elaborare i testi delle sue canzoni. Oltre all’intervista, potete farvene un’idea scaricando una delle sue tracce.
Un’altra bella donna entra a far parte del carnet di Gods Of Mainstream, la vostra rubrica mai come oggi totalmente fuori dai ranghi.
Lei è Nelly Furtado, ha l’età di Francesco ed è originaria del Canada (come il nostro Jonathan), quindi si puo’ tranquillamente dire che è una di famiglia qui a Maps, e da subito ci stupisce e ci impressiona con effetti speciali.
La ragazza infatti oltre ad essere come molte altre nostre glorie del pop un bel pezzo di figliola, è anche capace di suonare due strumenti inusuali: il trombone e l’ukulele; quest’ultimo in particolare la riporta ai suoni del suo paese d’origine che è il Portogallo.
Ebbene si amici, la Nella è di sangue portoghese (quindi al massimo dovrebbe cantare in portoghese direte voi) ed il fatto che molte delle sue canzoni siano invece in lingua spagnola è un quesito che ci siamo posti anche noi nel corso della trasmissione, al quale potrete sicuramente trovare una risposta ascoltando il podcast qui sotto.
E’ una donna morigerata ed è anche madre di una bambina di nome Nevis, quindi non ci perderemo in inutili chiacchiere gossippare come facciamo di solito, e per deliziare le vostre orecchie abbiamo scelto una canzone di nome Maneater: mangiatrice di uomini.
Probabilmente ha scritto questa canzone dedicandola alla sua amica Jennifer Lopez che invece di amori e di gossip ne ha avuti tanti…più o meno il numero di copie che hanno venduto gli album della Nella.
Erno chi? Ma Erno Rubik, l’inventore del famoso cubo colorato e di altri simpatici rompicapi. Il geniale ungherese è responsabile di metà del nome di una nuova band bolognese: si chiamano The Crazy Crazy World of Mr Rubik, e il loro disco (un self titled? O si chiama Are You Crazy or Crazy Crazy?) è divertente e ben suonato. Nove canzoni una diverse dall’altra che sorprendono e fanno sorridere, cantante in italiano e in inglese.
Della band, del lungo tour in cui è impegnata e del disco (prima uscita della Locomotiv Records) abbiamo parlato con Matteo uno dei “crazy”. E in più una traccia da scaricare. Allora, siete matti o matti matti?
In occasione del concerto al Locomotiv Club il nostro amico UDA ha riportato in studio Giorgio Canali insieme ad un componente del progetto Rossofuoco, il chitarrista Marco Greco.
Con Giorgio abbiamo parlato dei cambi di formazione e delle ultime esperienze della band. In particolare volevamo scoprire qualcosa in più sui tanti lavori che l’artista porta avanti come produttore.
Dal vivo in due ci hanno suonato un paio di pezzi tratti da Nostra signora della dinamite, disco uscito per La Tempesta nel 2009.
In occasione dello spettacolo Dio salvi Bologna, con Yu Guerra, andato in scena sabato scorso al Locomotiv Club, abbiamo sentito Enrico Brizzi. Il legame con la musica dello scrittore bolognese è noto a partire dai FridaX, ma recentemente le collaborazioni di Brizzi si sono allargate: tra queste, ne abbiamo parlato, quella con i Numero6.
Ma sabato al Locomotiv si è parlato di Bologna: prendendo spunto dal suo libro La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco, ma non dimenticando le non felici vicende che hanno portato al commissariamento della nostra città, Enrico Brizzi ha dato il suo sguardo particolare sulla città, sul suo passato, presente e futuro, anticipando alcune osservazioni con noi al telefono.
La notizia del suicidio del leader degli Sparklehorse ha lasciato tutti sgomenti. Negli scorsi giorni l’abbiamo ricordato tutti, qua in radio, attraverso le canzoni, ma noi di Maps volevamo fare qualcosa di più.
Abbiamo chiesto a Aurelio Pasini, uno dei nostri critici musicali di riferimento, nonché conduttore di Kaleidoscope, e ad Alessandro Raina (Amor Fou, Casador) di raccontarci chi era per loro Mark Linkous. Ne è venuto fuori un bel ricordo. Oltre all’intervista, una traccia dal primo disco degli Sparklehorse. Buon ascolto.
Le nuove incontrastate regine del pop e del buon gusto si sono unite per produrre la perla di tutti i video mai esistiti al mondo.
Dopo giorni di countdown si puo’ finalmente assaporare il capolavoro che è l’ultimo video di Lady Gaga featuring Beyoncé, ovvero Telephone, secondo estratto dall’album della Germanotta The Fame Monster.
Nove minuti e mezzo di video, il tutto fuori da ogni possibile logica e realtà, godetevelo.
Dagli inizi di marzo gli Afterhours sono in giro per teatri. Ma, come ha raccontato ai nostri microfoni Giorgio Prette, batterista della band, non si tratta semplicemente di suonare canzoni arrangiate con un tocco soft in un ambiente inusuale.
Già, perché Il teatro degli Afterhours è un vero e proprio spettacolo, che alterna una scaletta fatta anche di brani che Manuel Agnelli e soci non suonano da molto tempo sul palco, a letture e ospitate eccellenti, da Emidio Clementi a Xavier Girondo, che gradito ritorno!
Per saperne di più, ecco l’intervista, realizzata un giorno prima della tappa bolognese del tour.
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