Quasi Gods of Mainstream: Robyn

Un anno è passato ormai dai gloriosi fasti di Gods of Mainstream che, ve lo prometto, tornerà a riempirvi le giornate di tutto ciò che le vostre orecchie non avrebbero mai desiderato sentire.
Oggi tuttavia mi sento magnanima, sia verso di voi che verso un’artista secondo me sempre ingiustamente sottovalutata, anche se ultimamente sta conoscendo un po’ di gioie della notorietà: parliamo di Robyn, all’anagrafe Robin Miriam Carlsson, bionda platinata since 1979. Riuscite a sentire anche voi la Svezia dentro? Io la sento fortissimamente. Quando mai la Svezia vi ha dato delle delusioni? Vi ricordate tutti degli Abba? Dell’Ikea? Ebbene tutto ciò dimostra che della Svezia ci si può fidare.
Robyn è una donna che conferma tutto ciò che ho scritto sopra: il genere che ci propone è una dance-pop delicata, mai eccessiva e mai kitsch, condita da testi a volte smielati e a volte invece tendenti al femminismo e, pensate amici, se li scrive proprio lei! Ebbrava Robyn, da una che si chiama quasi come il compare di Batman non ce l’aspettavamo, e invece ci sorprendi!







Last.fm
Facebook
Flickr