Il duo della provincia reggiana debutta con un Ep digitale di tre pezzi: a Maps avevamo già ascoltato “I’ll Be There”. Qua sotto potete sentire il resto e se vi “convince” scaricatelo qua.
Senti Come Suona*, ovvero canzoni alle prese con la gente e i fatti di vita vissuta, questa volta vi fa ascoltare una canzone ascoltata mentre prendevo il caffè in treno.
La canzone è ‘Royal T’ dei Crookers con la Róisín Murphy e usciva dalle cuffiette di una ragazza molto stanca.
A presto.
* il nome viene dall’omonimo brano dei Sangue Misto.
Senti Come Suona*, ovvero canzoni alle prese con la gente e i fatti di vita vissuta, questa volta vi fa ascoltare una canzone per imparare l’italiano senza piangere.
La canzone è ‘I tuoi occhi sono pieni di sale’ di Rino Gaetano. Ovvero, proprio non potevo immaginare che per te questa fosse una canzone d’addio.
A presto.
* il nome viene dall’omonimo brano dei Sangue Misto.
Si chiama The Fall of 1960, ed è l’ultimo disco dei Canadians. La band torna dopo quasi tre anni, quindi, e ha deciso di promuovere il disco in maniera molto particolare.
Invece di dare l’album in esclusiva a questo o a quel sito, i Canadians, dopo un iniziale gruppo di siti e webzine, permette a tutti di mettere sul proprio blog o pagina web il disco. Andate sul blog della Ghost Recordsper sapere come.
E, intanto, ascoltate l’album qua insieme all’intervista che abbiamo realizzato con Max Fiorio.
Senti Come Suona*, ovvero canzoni vs gente vs posti, a questo giro sceglie una canzone francese buona per tutte le stagioni.
Questa settimana la canzone è Couleur Café di Serge Gainsbourg, che mi ricorda che spiare i vicini dalla finestra può essere un gesto d’affetto, per alcuni.
Buon ascolto!
* il nome viene dall’omonimo brano dei Sangue Misto.
Senti Come Suona* è una nuova rubrica per Maps. Ogni settimana prendo una canzone, la porto in giro e sento come suona.
Sento come suona e intanto raccolgo storie e tutto quello che gira attorno alla canzone. Registro tutto e in pochi minuti cerco di raccontare come le canzoni si sono affezionate alla persone e ai luoghi e viceversa.
Questa volta la canzone è Am I Gonna Make It? di Nite Funk, progetto a quattro mani di Dam-Funk e Nite Jewel, due simpatiche creature disco che arrivano dalla California.
Se quelli di Nirvana e Charlatans, di cui ci siamo occupati nelle scorse settimane, sono casi di omonimia che coinvolgono band lontane tra loro di almeno un paio di decenni, questa volta ci occuperemo di tre gruppi di fatto contemporanei, provenienti da stati diversi e accomunati tanto dalla ragione sociale quanto dall’appartenenza al macrogenere della psichedelia.
Primi, in ordine di importanza, sono i Kaleidoscope statunitensi, tra i pionieri della contaminazione tra acid rock e istanze musicali esotiche (asiatiche e africane), anticipando di qualche anno le future e fruttuose ibridazioni tra sonorità occidentali e la cosiddetta world music. Qui sotto un estratto dal loro lavoro più celebre, A Beacon From Mars (Epic, 1968):
Ah, cari amici di Maps, sono finiti i tempi in cui ci dedicavamo a dive del pop morigerate, mai eccessive e mai sguaiate come la nostra Beyoncé o Santa Germanotta. Non esistono più donne così, ora stiamo cavalcando il filone delle cantanti giovani e pazze. La scorsa settimana vi abbiamo parlato quindi di Katy Perry (la ragazza che si veste con le angurie) e questa settimana diamo il nostro benvenuto all’alter-ego inglese della Perry: Lily Allen.
Lily è una dolce e un po’ pingue ragazzina londinese cresciuta tra amanti dell’arte in tutte le sue forme (il padre attore e musicista, il padrino nientepopodimeno che Joe Strummer) e ben presto sente la vocazione alla musica e decide di mettere alcune sue canzoni sullo spazio gratuito di MySpace. Il resto è storia musicale (…).
Quello che colpisce della giovane Allen (che è anche più gggiovane della sottoscritta) è la sua terribile e incontenibile attrazione verso la bottiglia e molti altri vizi ed eccessi. Non si contano ormai le volte in cui i paparazzi l’hanno beccata ubriaca e barcollante a qualche festa, oppure a seno nudo perchè nella foga del party si era dimenticata di avere addosso un vestito,o mentre con convinzione faceva dichiarazioni tipo “sniffare cocaina non è nocivo, non capisco perchè nessuno parla degli aspetti positivi di questa droga“.
Beh Lily, noi di Maps siamo con te nella lotta, forse grazie ai mesi di pausa che ti prenderai da marzo, potrai dedicarti ad una carriera politica nella quale potrai sostenere con forza le tue idee, dopotutto ci è riuscita anche Cicciolina.
Nel video che vi proponiamo Lily esegue una cover della canzone Womanizer di Britney Spears…ma è inutile, nonostante tutti gli sforzi, non diventerà mai un esempio di moderazione e sobrietà come lo è miss Baby One More Time.
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