A due mesi dalla scomparsa, ricordiamo Lucio Dalla proponendovi quest’intervista realizzata all’interno del contenitore domenicale Pigiama Party. Abbiamo parlato con il giornalista e collega radiofonico John Vignola, che ha curato insieme a Diego Carmignani un libro sul musicista bolognese edito da Gargoyle.
Lucio Dalla è un volume interessante, ricchissimo di materiale fotografico, che vuole iniziare a parlare della complessa, imprevedibile e polimorfa figura di Dalla, mettendo le basi per un discorso critico necessario. Anche volendo limitare il discorso al percorso musicale dell’artista, ci si trova di fronte a mille suggestioni, spunti e direzioni diverse e si scoprono (o riscoprono) momenti solo apparentemente secondari, come la canzone che potete ascoltare qua sotto, quella “Treno a vela” “schiacciata” all’inizio del capolavoro Com’è profondo il mare.
L’ultimo disco degli Afterhours ha fatto parlare di sé a partire dal titolo, Padania: una provocazione, forse, ma dall’altro anche l’individuazione di un territorio non solo fisico, ma soprattutto mentale.
La dimensione non strettamente geografica, ma quasi da “inconscio della Nazione” è quella che viene fuori sia ascoltando il disco (qua sotto potete sentire la title track) che chiacchierando con Manuel. In questa lunga intervista Agnelli ha parlato ai nostri microfoni della genesi del disco, dei sentimenti che l’hanno informato, e, inevitabilmente del nostro Paese, quel “Paese reale” che è toccato dalla musica e dalle riflessioni degli Afterhours da diverso tempo.
Lo scorso 11 aprile i Mariposa hanno festeggiato l’uscita dell’ep Semmai Semiplaya con un tour che, dalla mattina alla sera, ha toccato diversi luoghi della città. All’ora di merenda la band ha fatto una capatina negli studi della radio, per suonarci un paio di canzoni dal vivo all’interno di Maps.
Le versioni che ci hanno fatto sentire di “Pompelmo rosa” e di “Pterodattili” (per l’occasione tradotta in inglese in “Pterodactyls”) sono davvero notevoli e non sono molto diverse dai riarrangiamenti presenti nella nuova uscita che peraltro vede il debutto della nuova cantante Serena Altavilla (che abbiamo già avuto ospite in studio con i Baby Blue). Godetevi live e chiacchiere!
I Gomez sono una delle band che teniamo di più nel cuore. Sebbene dopo i fasti dei primi dischi abbiano faticato a mantenere quelle vette artistiche, in ogni album della discografia della band britannica c’è almeno una canzone che ci fa palpitare.
Potete immaginare, quindi, l’emozione quando abbiamo avuto la possibilità di ospitare in studio Ian e Ben che, gentilissimi, hanno risposto a ogni nostra domanda e hanno suonato ben tre brani, due tratti dall’ultimo Whatever’s on your mind e uno dal disco d’esordio. Scommettiamo che su “Make No Sound” vi commuovete anche voi?
Godetevi quindi questa session davvero speciale: o grazie al video realizzato in diretta da Damiana&Max (grazie!) o con il solito podcast, qua sotto.
L’hanno chiamato semplicemente 2, ma hanno messo tutta la fantasia che manca nel titolo nei brani che lo compongono. I Guano Padano hanno sfornato, un mesetto fa, un disco davvero notevole, che segna un passo avanti rispetto al pur notevole esordio che i ragazzi portarono dal vivo nei nostri studiqualche anno fa.
Sono tanti i colori, le sfumature e le suggestioni che si rincorrono nelle tracce del disco: noi abbiamo sentito, il giorno prima dell’inizio del tour, Alessandro “Asso” Stefana, che ci ha raccontato come è nato il disco e quanto i suoi viaggi intorno al mondo abbiano contribuito a rendere 2 un lavoro così mutevole e variegato.
Che spasso aver avuto come ospite negli studi della radio la Be Hop Click! Non sapendo bene come definire questa balotta di régaz bolognesi, abbiamo chiesto direttamente a Sasha, Double C e un timidissimo Rweenzup, tutto quello che c’era da sapere sulla loro crew.
Tra scherzi e risate ci hanno spiegato molte cose, dal termine street-pop, a come è nata la Be Hop Click, a chi ci gira intorno e verso quali lidi è diretta questa apparentemente felice scena di rapper che rimano liberi in città. Niente pistolate, hanno precisato, ma solo storie, anche frivole, di vita vera a basso tasso di pose: questa la ricetta della Be Hop Click. Oltre alla divertente intervista, potete anche ascoltare l’intero album autoprodotto Be Hop Click and Mumbo Jumbo.
Animal Joy ci ha sorpreso, forse più degli altri dischi di Shearwater, la band dietro la quale si cela Jonathan Meiburg. Non abbiamo avuto molti dubbi a “eleggerlo” disco della settimana (come avavmo fatto anche con Rook): tra le sue tracce, infatti, alla raffinatezza a cui la band ci ha abituato c’era un’energia quasi primigenia che ha quasi l’effetto di spazzare via l’ascoltatore.
In occasione del live che la band ha tenuto al Bronson qualche giorno fa, abbiamo sentito Jonathan al telefono: interrogato sul carattere dell’ultimo disco, ha confermato le nostre impressioni e ci ha anche spiegato l’origine della “gioia animale” che informa tutte le canzoni, compresa “Insolence” che vi regaliamo e che Jonathan ha scelto per concludere la telefonata. Se ascoltate l’intervista, scoprirete un interessante retroscena legato alla registrazione e al missaggio del brano…
È stato un vero piacere prima invitare e poi ospitare e fare la conoscenza dal vivo di Nicolò Carnesi, giovane cantautore made in Sicily che sta meravigliando il “continente” con le sue canzoni sospese tra tradizione nazionale e influenze indiepop piuttosto british. Nicolò è finalmente venuto a trovarci negli studi di Città Del Capo in uno dei primi caldi pomeriggi di Marzo.
Arrivato in Emilia Romagna con “il jet lag del palermitano” in occasione del tour di promozione del suo primo album Gli Eroi Non Escono Il Sabato, Carnesi si è prestato ad una piacevole chiacchierata riguardante la sua attività di musicista, dalla cameretta allo studio di registrazione. Personaggio naive e sinceramente simpatico, Nicolò ha anche suonato tre brani grazie ad una chitarra di fortuna trovata nella saletta ospiti. Il risultato? Eroico.
La band statunitense Xiu Xiu è passata da Bologna di recente durante il tour dell’ultimo disco Always, uscito alla fine di febbraio. Jamie Stewart è soci hanno sfornato l’ennesimo album interessante, che mischia talmente tante influenze, suggestioni e derivazioni che, se pecca, lo fa per eccesso.
Qualche ora prima del live al Locomotiv Club abbiamo raggiunto Jamie al telefono, che ci ha raccontato qualcosa di più del nuovo album, del modo in cui ha coinvolto i numerosi musicisti che hanno collaborato alla composizione del disco e che ci ha svelato il rapporto tra la canzone che lo apre, che potete ascoltare qua sotto, e il nostro Paese.
Gli Zen Circus sono venuti spesso a suonare nei nostri studi, ed eravamo d’accordo che facessero un live anche durante la speciale puntata di Maps di sabato, durante l’ultima campagna abbonamenti. Ma i tre giovini, impigriti dal sole primaverile e con gli strumenti stipati in fondo al furgone, ci hanno detto da subito che no, non era cosa.
Ciononostante, viste le due chitarre che abbiamo in studio, le hanno prese in mano: con lo spirito improvvisativo che anima in parte anche il loro Busker Tour, che li ha visti al Covo quella sera, hanno deciso di mischiare una sorta di intervista con un radiodramma e una specie di recitato, direttamente ispirato ai Uochi Toki. Ne è nata una porzione di puntata davvero divertente, che vi diamo qua per il vostro sollazzo. Grazie, Zen Circus!
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