Il loro Crowd Surfing è molto più sciolto, diretto e scatenato del debutto Sh!, che gli Heike Has the Giggles avevano “portato” due anni fa nei nostri studi: non c’era modo migliore di inaugurare (dal punto di vista dei live) i nuovi spazi della radio che con le tre canzoni fresche e tese che la band romagnola ci ha regalato questa volta.
Poche chiacchiere e molta sostanza: abbiamo comunque cercato di capire di più da Emanuela, Matteo e Guido a proposito del nuovo album e di come è stato pensato, suonato e realizzato. E abbiamo capito che, con questo disco, i tre si sono liberati da timori e paure e hanno fatto quello che volevano. L’intervista e le canzoni eseguite durante un pomeriggio di qualche settimana fa, poche ore prima di un concerto al Covo, sono la prova di tutto ciò!
Esce oggi il terzo album degli Offlaga Disco Pax, preceduto dal singolo “Parlo da solo” che vi facciamo ascoltare qua sotto. Gioco di società è vicino a Socialismo tascabile, l’esordio del trio reggino, di cui riprende toni e temi, ed è un disco decisamente riuscito.
Alla fine della scorsa settimana ci siamo collegati in diretta telefonica con lo studio dove Enrico Fontanelli, Daniele Carretti e Max Collini stanno provando per il tour che li vedrà impegnati nelle prossime settimana e abbiamo voluto sapere tutto del nuovo album. L’intervista, per alcuni versi, si è trasformata in una “guida all’ascolto” di Gioco di società: dopo la frustrazione di voi ascoltatori per avere sentito dettagli, aneddoti e curiosità di canzoni ancora inedite, da oggi potete ascoltare l’album degli Offlaga con il commento (o quasi) dei diretti interessati.
Non potevamo iniziare meglio il 2012: dopo il live dei Phidge, infatti, è venuta nei nostri studi una leggenda della musica italiana, Nada. La cantante, autrice, scrittrice, ha varcato la soglia della radio insieme ai Criminal Jokers (backing band del tour) qualche ora prima del concerto sold out che ha tenuto al Locomotiv Club: noi, che avevamo preannunciato l’ospitata sui potenti mezzi dell’internet, siamo stati letteralmente invasi dal calore e dall’amore dei fan della grande Malanima.
Tra una chiacchiera e una canzone tratta dall’ultimo Vamp, Nada si è dimostrata più che riconoscente dell’amore che riceve da anni dai fan, ma soprattutto ci ha dato esempio di un’integrità artistica e musicale come se ne vedono poche. Ironica, decisa, talvolta tagliente, la nostra ci ha regalato una delle session più belle che abbiamo ospitato nei nostri studi. Per una volta vi consigliamo di ascoltare tutto: potrete rivivere con noi quel pomeriggio di gennaio, in cui abbiamo realmente sentito che la storia della musica del nostro Paese era nei nostri studi e che tutto era condiviso con gli ascoltatori a casa. Brividi audio, sì, ma anche video, grazie alle efficaci riprese di LessTv.
Alla fine dello scorso mese ci è venuto a trovare Jason McNiff, uno dei rappresentanti del nuovo folk britannico: lontano da tentazioni “lo-fi” e da derive acide e psichedeliche, Jason ha confezionato un bell’album di canzoni, intitolato April Cruel.
Proprio dal titolo del disco siamo partiti per conoscere meglio questo musicista arrivato in Italia per una serie di date che avevano il battesimo nella nostra città: nonostante il riferimento al celebre verso di Eliot, Jason ci ha confidato che April è il nome di una ragazza. Si parla spesso d’amore e di cuori spezzati, nel disco, ma l’argomento non ha monopolizzato la conversazione: era troppa la nostra curiosità per non approfondire i numerosi legami che Jason ha con l’Italia… Se volete saperne di più, ascoltate l’intervista, ma immaginiamo già che la vostra attenzione sia stata catturata dal titolo del secondo e ultimo brano che McNiff ha suonato e cantato nei nostri studi: si tratta proprio della cover di De Andrè, degna conclusione di una mezz’ora più che piacevole.
Dopo il rinvio di un mese fa, ci siamo: il 2 e il 3 marzo al Laboratorio Crash qui a Bologna si svolge l’Original Sound Festival: il tutto sotto l’egida dei ragazzi di “If the Kids are United”, la trasmissione dedicata a ska, punk, oi! (e tanto altro) che va in onda sulle frequenze della vostra radiolina preferita ogni sabato pomeriggio.
Proprio i “kids” ci hanno dato la possibilità di ripubblicare qua sul sito di Maps l’intervista che hanno realizzato alla fine di gennaio con Dave Parsons, il chitarrista degli Sham 69, tra i nomi di punta del cartellone del festival. Godetevela, quindi: e preparatevi a modo per una due giorni da non perdere, magari riascoltando le puntate del programma…
Amiche e amici, non preoccupatevi: non state per sentire un’intervista a un Christian Fennesz in crisi di identità, anzi! Qualche giorno prima del bel concerto che ha tenuto al Locomotiv Club abbiamo parlato a lungo con il musicista austriaco, innanzitutto per capire che tipo di live avrebbe fatto, considerando la sterminata varietà di musica che ci ha donato negli ultimi vent’anni. Quando però, come sentirete, abbiamo cercato di capire in poche parole che tipo di musicista fosse, il nostro ospite ha ammesso di non saperlo.
Ci ha però raccontato a che decadi musicali si sente legato e ha tracciato la parabola del suo rapporto con il primo strumento che ha imbracciato, la chitarra. Da dove è partito è tornato, quindi, con un’attenzione alla tenuta degli accordi e ai silenzi che deriva anche dalle prestigiose collaborazioni in cui si è avventurato nella sua carriera, definiti da lui stesso momenti di sfida e di enorme energia creativa. Insomma, avete capito che si tratta di un’intervista intensa che speriamo vi piaccia. In più vi regaliamo una traccia estratta da una delle ultime pubblicazioni del nostro, il 10″ Seven Stars.
Di solito le band passano nei nostri studi prima di esibirsi dal vivo in città. Con i Laurex Pallas la cosa è stata diversa: il 15 febbraio, infatti, hanno suonato al Bartleby, ma solo il pomeriggio seguente sono passati per chiacchierare e suonare nei nostri studi. La band, che nasce da Carlo Pinzi e Fabio Alessandria, ha pubblicato alla fine dello scorso anno il secondo album L’ultima Liegi-Bastogne-Wembley: se considerate che l’esordio menzionava nel titolo anche Fausto Coppi, capirete che il ciclismo è qualcosa di più che uno sport come tanti altri, per la band.
E infatti Carlo e Fabio ci hanno spiegato bene cosa lega i Laurex Pallas e la loro musica allo sforzo agonistico, avendo modo di citare anche Gianni Brera, oltre a regalarci due tracce una “classicissima” risalente a qualche anno fa, e un’altra dal titolo chilometrico che trova posto nell’ultimo album: “Vicenda Semiseria di un Suonatore d’Ukulele in 467 Sillabe”. Fate, quindi, un po’ di riscaldamento, premete play numerose volte e conoscete insieme a noi la band!
Un australiano con una voce pazzesca e una passione smodata per le chitarre resophonic che scrive, suona e canta brani che sembrano provenire dai primi decenni del secolo scorso. A leggere una tale descrizione, si potrebbe pensare che uno come C. W. Stoneking non esista. E invece martedì, qualche ora prima di un partecipatissimo live in città, il musicista è passato dai nostri studi per regalare a noi e a voi ascoltatori un set semplicemente magnifico.
Tre brani e una chiacchierata per voi, affinché possiate rivivere quel pomeriggio e, perché no, anche gli anni ’30 del blues aspro, contaminato e commovente che Stoneking rifà suo.
Ieri l’abbiamo vista dal vivo al Locomotiv Club, ma qualche ora prima di esibirsi nel club di via Serlio, Annie Clark in arte St. Vincent, è passata dai nostri nuovi e sfavillanti studi di Mura di Porta Galliera per una lunga e intensa intervista. Come potete sentire qui sotto, con la nostra ci siamo intrattenuti per un bel po’, parlando non solo del suo ultimo disco Strange Mercy, ma anche del suo rapporto con la musica, iniziato fin da piccola quando ha seguito i suoi zii Tuck&Patty in tour.
Tra le mille cose che Annie ci ha raccontato, una ha stuzzicato la nostra curiosità: quando le abbiamo chiesto come mai si sia isolata a Seattle per scrivere le canzoni dell’ultimo album (e ve ne regaliamo una qua sotto), la nostra ospite ha confessato un bisogno di isolamento, ma non estremo quanto quello sperimentato da Bon Iver per comporre il suo primo disco. Chissà se lavorando a “Rosalyn” (una canzone firmata da entrambi) St. Vincent abbia spiegato a Justin Vernon perché l’idea di stare in un reale isolamento non fa per lei. A noi l’ha raccontato! Se non avete ascoltato Maps ieri, che aspettate a scoprirlo anche voi?
Alla fine di gennaio, al Paradise Bistrot di Bologna, c’è stato un piccolo concerto molto particolare: nel “salottino” del locale, infatti, si sono esibiti i No Guru, in un’inedita versione in trio acustico. Ma chi sono i No Guru?
Dietro al nome si celano, per modo di dire, volti noti del rock italiano degli anni ’90: primi tra tutti i Ritmo Tribale. Abbiamo proprio intervistato Andrea Scaglia, della storica formazione meneghina, che ci ha raccontato sia cosa combina con gli altri della band (che comprende anche Xabier Iriondo degli Afterhours), sia perché il primo album sia stato dedicato a Milano, una città di cui Andrea ha parlato in maniera aperta, onesta e sincera.
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