Il titolo, amiche e amici di Maps, vi ingannerà, poiché l’espressione “da sogno” viene quasi sempre usata in senso figurato. E invece il nome che Paolo e Angela hanno scelto per la loro band (che ha mosso i primi passi qualche anno fa) deriva proprio da un sogno (o un incubo) che Angela stessa ha fatto. Questo è uno dei mille aneddoti che i ragazzi ci hanno raccontato quando sono passati da Bologna per un live nei nostri studi: i Lapingra sono in giro per l’Italia per presentare il loro disco Salamastra, che ben rappresenta l’approccio gioioso, giocoso e ironico che la band ha con la musica che suona.
A dire il vero l’approccio gioioso e ironico la band ce l’ha per qualsiasi cosa: se ascoltate anche l’intervista, oltre ai brani, potrete rivivere il clima scanzonato e vagamente surreale che abbiamo sperimentato anche noi dall’altra parte del vetro e, insieme, tutti gli ascoltatori sintonizzati su RCDC in quel pomeriggio di qualche giorno fa. Buon ascolto!
Non vedevamo l’ora che venissero a trovarci di nuovo gli Zen Circus: quando la band è stata da noi, di persona o al telefono, ne sono sempre successe delle belle. Nel senso che abbiamo avuto o degli ottimi live o delle belle chiacchierate. Quando però il trio è passato dal Locomotiv, qualche mese fa, e ha deciso di regalarci una session in acustico (prontamente ripresa da Less Tv), abbiamo avuto il meglio. Potrete infatti vedere e ascoltare delle belle versioni di due brani contenuti nell’ultimo Nati per subire (di cui avevamo già parlato con Appino), ma anche riascoltare l’intervista che abbiamo fatto ai tre: non abbiamo solo parlato di musica, ma anche della politica culturale italiana e del nostro Paese in generale.
E non solo: pazzerelli come sempre, gli Zen Circus ci hanno permesso di “entrare” nei retroscena della band, facendoci sentire quanto può essere pericoloso parlare di scalette pre-concerto, ma dandoci anche una prova della grandissima affinità che i tre ragazzi hanno, musicalmente e personalmente. Insomma, vi regaliamo, se volete, una mezz’oretta davvero niente male.
È un libro di grande formato, fatto praticamente solo di immagini: del resto si tratta dell’Atlante illustrato della TV 1980-1994, uscito di recente per la milanese ISBN Edizioni. Attraverso centinaia di foto, per lo più promozionali, i due curatori Alberto Piccinini e Massimo Coppola ripercorrono gli anni della nascita della televisione commerciale in Italia, ma “senza nostalgia”, come dicono nell’introduzione al volume.
Si parla moltissimo di quegli anni come “fatidici”, e in molti sensi la definizione non è esagerata: il Paese e l’intrattenimento domestico sono cambiati in maniera massiccia e bisognerà aspettare l’avvento su larga scala di Internet per trovare un’altra pietra miliare di tale portata. Abbiamo fatto due chiacchiere proprio con Piccinini, che ci ha raccontato tutto a proposito di questo interessante (e talvolta agghiacciante) volume illustrato.
Il concerto delle Luci della centrale elettrica di qualche giorno fa al Locomotiv rimarrà per molto tempo nella memoria di chi l’ha visto. Nonostante Vasco Brondi sia stato molto spesso in concerto a Bologna, l’occasione per presentare l’ep C’eravamo abbastanza amati ha chiamato a raccolta i fan del musicista, portando a un ennesimo sold out. Quella giornata, però, è rimasta nella memoria anche per un evento (Vasco non ce ne voglia) un po’ più universale: la scossa di terremoto (senza danno alcuno, per fortuna) avvertita in tutto il nord Italia.
Noi eravamo in onda e non ci siamo accorti di niente, ma Brondi (che abbiamo raggiunto al telefono nella sua Ferrara poco prima che partisse alla volta di Bologna) sì. Anche se sulle prime ha dato la colpa di tutto a un antidolorifico che stava “sorseggiando” in quel pomeriggio. L’intervista, tra le più divertenti che abbiamo fatto con Brondi, ha quindi oscillato tra frizzi, lazzi e cose più serie: abbiamo voluto sapere tutto dell’ep, dalla scelta delle cover ai brani inediti. E abbiamo anche indagato sul rapporto che lega il musicista a Francesco De Gregori, di cui vi regaliamo la versione delle Luci di “Dolce amore di Bahia”. Buon ascolto!
Il nostro ultimo disco della settimana, Fenice, pare sia piaciuto davvero tanto, a noi e a voi. Anche per questo, quando mercoledì scorso abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Bruno Dorella, non ci siamo trattenuti e abbiamo costretto il musicista (che abbiamo sentito diversevolte ai nostri microfoni) a una lunghissima chiacchierata che l’ha portato a peregrinare per le vie di Ravenna.
Del resto gli argomenti erano tanti: abbiamo voluto sapere tutto dei Ronin e dell’ultimo album che hanno dato alle stampe, e ci siamo fatti raccontare i retroscena della canzone che vi regaliamo assieme all’intervista, che vede un featuring familiare d’eccezione. Non solo: abbiamo anche voluto parlare della decisione che Dorella ha dolorosamente preso: quella di chiudere la sua etichetta Bar La Muerte, argomento a cui abbiamo accennato anche con Nicola Manzan. Insomma, con ancora il ricordo negli occhi e nelle orecchie del Ronin Fest al Locomotiv Club di ieri, vi proponiamo questa lunga intervista con Bruno. Godetevela.
Riprendiamo solo nel titolo il nome del penultimo disco di Nicola Manzan – Bologna Violenta, perché Utopie e piccole soddisfazioni, di imminente uscita, segna un percepibile cambiamento nel fuoco di fila di bordate grind a cui Nicola ci ha abituato. Non fate quella faccia: le 21 tracce del disco rimangono caustiche e brucianti come immaginate, ma il musicista trevigiano ha ampliato il respiro “timbrico” dell’album inserendo gli archi in alcune tracce. Si va oltre, quindi, il violino che Nicola suona dal vivo per giungere a un nuovo modo di pensare la musica, con una straniante combinazione di riff sparati e sezioni di archi apparentemente “normalizzanti”.
Dopo il live che Nicola ha fatto nei nostri studi quasi due anni fa, ci dobbiamo accontentare, per ora, di un’intervista telefonica (e di una traccia del disco scelta proprio da Manzan): ma la chiacchierata, lo sentirete, è stata intensa e davvero illuminante per comprendere questo nuovo disco. Siamo anche orgogliosi che Maps sia entrato in qualche modo in Utopie e piccole soddisfazioni, così come lo siamo del fatto che domani, al release party del disco al Covo, ci sarà anche un Maps party, con il featuring d’eccezione di Alice di Urban Sherpa (che potete sentire in onda oggi alle 13, come ogni venerdì).
Insomma, un fine settimana bervista, come direbbe Manzan.
Esce in questi giorni il primo disco firmato Boxeur the Coeur: sotto questo nome si nasconde Paolo Iocca, già nei Franklin Delano e nei Blake/e/e/e (che abbiamo avuto diversevolte qui a Maps), che ha voluto però per la prima volta fare qualcosa del tutto da solo, almeno dal punto di vista della scrittura. Già, perché, come Paolo stesso ci ha raccontato, gli ospiti e gli amici che gli hanno dato una mano in questo November Uniformsono davvero tanti.
In attesa del release party del disco, al TPO di Bologna questo sabato, ecco il live che Boxeur the Coeur ha tenuto nei nostri studi: due pezzi tratti dal disco e le nostre domande che hanno voluto indagare ancora più a fondo tra le tracce che lo compongono. Buon ascolto!
Oggi inizia, all’Angelo Mai di Roma, la parte di tour che gli scozzesi Vaselines hanno deciso di dedicare (per la prima volta) al nostro Paese: per la cronaca, domani saranno a Torino, il 27 a Pisa e il 28 al Bronson di Ravenna. Insieme a Eugene (che abbiamo intervistato un po’ di tempo fa) e Frances, sul palco ci saranno Bobby Kildea e Stevie Jackson dei Belle & Sebastian, scozzesi anche loro.
In venticinque anni di carriera, se dobbiamo considerare l’anno di “fondazione” della band, i Vaselines… hanno fatto poco i Vaselines: sappiamo tutti, e anche Frances ce lo conferma nell’intervista, che la fortuna del duo è stato l’apprezzamento e la successiva riproposta di alcuni brani da parte di Kurt Cobain. Per queste fortune alterne, e per motivi personali, la band ha fatto uscire il secondo disco soltanto due anni fa. E se ce ne sarà un altro non è dato sapere. Ma non aspettatevi una chiacchierata criptica: la metà femminile della band ci ha raccontato un sacco di cose su questo strano fenomeno del rock, quello sì, fieramente indipendente. E godetevi anche, per aumentare il mistero, la traccia che la McKee ha scelto per concludere l’intervista!
Abbiamo colto Marzia, cantante dei Jolaurlo, mentre la band era in giro per la Lombardia in furgone, durante il tour di Meccanica e Natura, l’ultimo album uscito per IRMA Records: abbiamo approfittato per farci raccontare la storia del gruppo, per poi concentrarci in particolare sulle ultime produzioni.
Come molti altri musicisti, infatti, anche i Jolaurlo si sono avvalsi di una “produzione dal basso”, finanziando la produzione del terzo disco attraverso i contributi dei loro fan e arrischiandosi anche a fare scegliere loro il titolo. Ma, come potete ascoltare dall’intervista, tutto è andato più che bene…
<a href=”http://breakfastjumpers.bandcamp.com/album/meccanica-e-natura” _mce_href=”http://breakfastjumpers.bandcamp.com/album/meccanica-e-natura”>Meccanica e Natura by Jolaurlo</a>
Ormai siamo disabituati a usare il termine “rock” senza associarlo a qualcos’altro: che sia “post” o “indie”, ci siamo dimenticati di un genere vago quanto si vuole, ma riconoscibile immediatemente all’orecchio (e dall’orecchio). I britannici Band of Skulls fanno rock, senza suffissi o prefissi: la formazione è quella del power-trio classico (chitarra, basso e batteria), con due voci (maschile e femminile) e canzoni dirette, semplici ed efficaci.
Per quanto siano validi anche su disco, è dal vivo che la band dà il meglio di sé: chi di voi era al Locomotiv Club o al Magnolia venerdì e sabato scorsi sa di cosa parliamo. Ma anche quando, nel pomeriggio di venerdì, i tre sono passati dai nostri studi per un esclusivo live acustico che anticipa di un mese l’uscita del secondo album Sweet Sour, i Band of Skulls hanno dimostrato di essere degli eccellenti musicisti che hanno scritto degli ottimi pezzi. La prova del live senza amplificazione è qui sotto per voi: tre brani (tutti tratti dal nuovo disco), una pulizia di suoni e di armonie vocali degna di nota e, nel mezzo, chiacchiere a volontà. Godetevi uno dei live più belli mai registrati nei nostri studi.
Last.fm
Facebook
Flickr