D’accordo, gli mp3: ma quando uno si trova in mano il nuovo disco di N.A.N.O., nome con cui firma i suoi album Emanuele Lapiana, si tocca con mano ciò che rende prezioso un oggetto come un cd. I racconti dell’amore malvagio, uscito a metà giugno, ha un packaging bellissimo che rende il possesso del disco stesso qualcosa di molto desiderabile.
Sarà per questo che quando abbiamo chiamato al telefono Emanuele, già voce e chitarra dei C.O.D., l’abbiamo beccato mentre stava andando alle poste a spedire dei cd? Forse in coda, o forse fuori dall’ufficio postale, Emanuele ha chiacchierato amabilmente con noi, incuriositi dalla quantità di collaboratori d’eccezione che gli si affiancano nelle dodici tracce del disco (ve ne regaliamo l’ultima): tra gli altri Pacifico, Federico Fiumani, Max Collini e Sara Mazo. Intervista e canzone, come al solito, per voi.
Più che un titolo, sembra un esperimento di scrittura automatica. Ed è proprio un esperimento (“L’ho scritto tutto sui treni“, sentirete nell’intervista) che ha fatto nascere l’ultimo romanzo di Gianluca Morozzi, edito da Castelvecchi e intitolato Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen.
Lo scrittore è stato ancora una volta nei nostri studi, qualche ora prima della presentazione bolognese del romanzo, e ci ha raccontato molte cose sullo stesso e, soprattutto, sulle sue origini. Ma con Morozzi non si può, alla fine, evitare comunque di parlare di musica: gli abbiamo chiesto una canzone, e una sola, con la quale spiegherebbe Dylan a una fan… eccetera. Be’, la sua scelta è sotto l’intervista. Buon ascolto!
Chissà se siamo stati irriverenti, qualche giorno fa, quando abbiamo avuto al telefono Ale del Pan del Diavolo. Il duo siciliano era appena arrivato in città per il live nella rassegna Bolognetti on the Rocks: la giornata era calda e ci siamo fatti prendere la mano iniziando l’intervista, come potete sentire qua sotto, con ghiacciuoli e derivati.
La chiacchierata, però, è proseguita su temi meno alimentari e più musicali: siamo stati aggiornati sulle ultime novità della band e abbiamo discusso della possibilità di fare un disco live, vista il forte impatto della band dal vivo. Buon ascolto!
Ancorauna volta abbiamo avuto come ospite Samuel Katarro, al secolo Alberto Mariotti, in occasione del concerto che ha tenuto a Villa Serena venerdì 17. Con lui abbiamo ripercorso la sua carriera: solo due album, è vero, ma notevoli entrambi, a modo loro.
Se il primo, Beach Party, ci aveva lasciato stupefatti, il secondo aveva confermato le capacità di Samuel anche nello strutturare qualcosa che andasse oltre al blues storto e stralunato degli esordi. Nella chiacchierata qua sotto c’è anche qualche anticipazione a proposito del terzo disco, nonché un brano per voi. Buon ascolto!
Belli in forma ecco arrivare nei nostri studi i Guano Padano, anzi, due membri della formazione: Danilo Gallo al contrabbasso e Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra e al banjo.
Con i due abbiamo chiacchierato del loro splendido disco, della collaborazione con Bobby Solo e dei fischiettii di Alessandro Alessandroni, l’”uomo labbra” di Ennio Morricone.
Less tv era lì comodo in prima fila a filmare e così ecco per voi “Ball Buster” e un brano nuovo e inedito, presentato insieme ai nostri amici di Sentireascoltare.
In occasione del focus su Freddy Mercury, svoltosi domenica 19, nell’ultima giornata del Biografilm Festival, è venuto nel nostro Paese Peter Freestone, assistente dei Queen e del leader della band dalla fine degli anni ’70.
Se al Festival ha presentato un libro e un documentario, da noi in studio Freestone si è lasciato andare ai ricordi, facendoci rivivere i momenti pubblici e privati di uno dei più grandi gruppi della storia del rock. Ecco la lunga intervista: ascoltatela, ne vale davvero la pena.
In occasione della proiezione del documentario Kid Creole and My Coconuts, al Biografilm Festival, la scorsa settimana è arrivato in città August Darnell, cioè Kid Creole in persona. Una carriera quasi trentennale, quella della band che ha mischiato ritmi latini e funky in una decade (gli anni ’80) celebrati dal festival giunto alla settima edizione. Una carriera che, dal 2001 si era via via rarefatta: solo qualche live e nessun disco.
Ma ci sono novità: a settembre, infatti, uscirà il nuovo album I Wake Up Screaming. Avremmo dovuto parlare principalmente di questo e del documentario: ma, dovendo aspettare l’estate per ascoltare qualcosa di nuovo e non avendo August visto il documentario, siamo finiti a parlare del rapporto tra il musicista e il nostro Paese, assai intenso negli anni ’80. Avete mai sentito parlare di Eleonora Brigliadori e della famiglia Casadei a Maps? Mai dire mai! Buon ascolto.
Federico Fantuz è venuto nei nostri studi diverse volte in qualità di chitarrista di Beatrice Antolini: la scorsa settimana, però, abbiamo chiacchierato con lui a proposito della sua musica, firmata con il nome d’arte di Music for NO Movies.
E’ uscito da poco, infatti, Violent Zen, una raccolta di brani decisamente atipica, considerando il panorama musicale di oggi. Undici tracce strumentali, basate su tanti e diversi suoni di chitarra, che Federico ha registrato da solo, immaginandosi film che non esistono, omaggiando Arvo Part e prendendo in giro l’ex presidente degli USA George W. Bush. Per saperne di più ascoltate l’intervista e prendete una traccia che Federico ha scelto tra quelle che compongono l’album.
Innanzitutto non confondiamoci: ci sono ben tre band con questo nome, ma noi stiamo parlando dei Radio Days milanesi, attivi, scalcianti e presi dalla loro musica. Abbiamo parlato di loro e del disco C’est la vie in una puntata in cui il tema del giorno era l’amore, sapientemente intersecato con domande sull’arte del compromesso. Il tutto, poi, partiva da una sequenza di Radio Days, il film di Woody Allen, che parla proprio di compromessi per amore.
Ci sembrava di avere fatto tutto per benino, ed eravamo pronti a inanellare anche il nome della band lombarda a questo ricamo, quando Paco al telefono ci ha svelato che il gruppo in cui suona ha preso il nome non tanto dal lungometraggio (che pure piace), ma piuttosto dall’idea di ascoltare determinati tipi di musica alla radio. L’intervista è cominciata da qui, ma poi il nostro simpatico ospite ci ha raccontato la storia dei Radio Days, confidandoci che anche un rock che suona fresco e leggero (come potete sentire voi stessi qua sotto) ha alle spalle infinite prove e discussioni. Buon ascolto!
Forse la foto quassù non ritrae Alessio Natalizia, meglio conosciuto come Banjo or Freakout, in una mise diversa da quella che indossava quando ha risposto alla nostra chiamata, martedì della scorsa settimana. Infatti l’abbiamo raggiunto (nuovamente) al telefono prima del concerto che ha tenuto all’Hana-Bi di Marina di Ravenna, quella sera stessa.
Alessio ci ha raccontato, in mutande con i piedi immersi nelle adriatiche acque, di come è andato il tour con i Papercuts, ma si è soffermato con noi anche su come il suo album di debutto è stato accolto, su cosa vuol dire fare remix e sui progetti futuri. Inoltre non ha lesinato consigli: i Wild Beasts, secondo lui, hanno fatto un ottimo terzo disco! Come al solito, intervista e brano musicale. Buon ascolto!
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