Sono molteplici le incarnazioni che Hugo Race ha condiviso con il suo pubblico, in tanti anni di carriera sempre ad alti livelli. Eppure il musicista australiano, che ha scelto l’Europa come continente d’adozione da molto, riesce sempre a sorprenderci. Ciò è accaduto anche con l’ultimo We Never Had Control, uscito a novembre e subito fatto disco della settimana proprio quando Hugo e la sua band (i bravissimi Sacri Cuori, con cui ha registrato il disco e con cui collabora da anni) erano di passaggio a Bologna per il tour promozionale del disco.
Sapete cosa vuol dire, vero? Che abbiamo realizzato una delle cose che più ci piacciono in assoluto: parlare del disco della settimana con i musicisti che l’hanno firmato e che suonano nei nostri studi qualche brano dell’album. Il 27 novembre scorso abbiamo ospitato un live davvero emozionante, tanto quando l’album, di cui Hugo ci ha raccontato (in italiano!) molti aspetti. Grazie ai nostri operatori video, ecco per voi non solo gli mp3, ma anche il video completo della mezz’ora abbondante che Hugo e i suoi hanno passato nei nostri studi.
Seguiamo i Diverting Duo dal loro esordio: vennero nei nostri studi alla fine del 2009 e un anno dopo e ci regalarono alcuni brani dal vivo. Un mese fa è uscito il loro secondo disco We Lend You a Memory, dove le atmosfere sospese del duo sardo si fanno ancora più marcate, pur trovando una forma canzone talvolta più tradizionale del solito. E i ragazzi ci hanno fatto nuovamente gradita visita!
Sara e Gianmarco (che hanno da poco concluso il tour autunnale) ci hanno raccontato della strada che la band ha intrapreso e siamo riusciti a farci raccontare molto del disco, non solo dal punto di vista musicale. Inoltre non abbiamo resistito e abbiamo chiesto ai ragazzi com’è essere in due in una band quando non si condivide solo la musica, ma qualcosa di più: dopo Moon Duo e Melampus, ci stiamo specializzando.
Grazie alle riprese di Damiana&Max, ecco per voi (oltre ai file audio) il video integrale dell’intervista e del live!
Dopo averli avuti live e al telefono nel 2011, Il Pan del Diavolo è tornato a farci visita in occasione del live di un paio di settimane fa al BenTiVoglio Club. Il duo siciliano ha raccolto i frutti dell’ultimo Piombo, polvere e carbone, e ha suonato nei nostri studi due brani tratti da quel disco in versione acustica.
Con Alessandro e Gianluca abbiamo parlato anche delle ultime novità della band, dal video ispirato a Carnera fino alla prossima partecipazione al South By Southwest, nel marzo 2013, attesa con comprensibile felicità ed emozione dai ragazzi. Noi ci faremo raccontare com’è andata, voi intanto godetevi questa mezz’oretta con loro.
Dopodomani i Mission of Burma arriveranno al Locomotiv di Bologna per l’unica data italiana del tour di Unsound, l’ultimo disco della band di Boston. Un paio di giorni fa abbiamo raggiunto Roger Miller al telefono, mentre la band era in giro per il Regno Unito, tra Glasgow e Leeds, per parlare con lui di cosa sono i Mission of Burma oggi, nel decennale della reunion.
La chiacchierata che potete ascoltare qua sotto è cominciata proprio da quei live del 2002, che hanno dato il via ad una seconda vita della band, dopo gli esordi a cavallo tra ’70 e ’80. Dalle parole di Miller potrete sentire che la passione che i “ragazzi” hanno è ancora viva, così come la voglia di sperimentare, ben espressa dalla varietà delle ultime canzoni. Prima che una connessione instabile ci facesse chiudere la conversazione, Roger ha speso parole di ammirazione per i Future of the Left e ci ha raccontato il suo punto di vista sulla comunità musicale di Boston, di cui avevamo parlato con Dana Colley qualche settimana fa. Insomma, una buona preparazione al live di domenica.
Lo sapete che una delle cose che più amiamo a Maps è parlare con le band che firmano il nostro disco della settimana. Ma c’è una cosa che ci piace ancora di più: sentire i brani degli album che scegliamo suonati nei nostri studi. Ecco quindi che, dopo avere intervistato la band quando You Should Reproduce è uscito, siamo riusciti a portare i tre Honeybird & the Birdies in studio qualche settimana fa, prima del live al BenTiVoglio Club.
Ecco quindi per voi la band dal vivo nei nostri studi, così com’è stata vista in diretta streaming (grazie ai nostri cameramen) da chi era collegato al sito della radio in quel pomeriggio. E non solo canzoni, ma anche un fiume di chiacchiere, scherzi, frizzi e lazzi. Trenta minuti che, ne siamo certi, risolleveranno la vostra giornata. Scommettiamo?
Morire per la patria è un titolo forte: “Ma va preso in senso ironico”, ci ha raccontato ieri al telefono Fabio “Fiè” Ferrario, uno dei tre componenti di Fuzz Orchestra, insieme a Luca Ciffo e Paolo Mongardi. Il terzo lavoro della band, sette tracce che potete ascoltare anche qua, è duro e cupo, arricchito dalle collaborazioni di Enrico Gabrielli, Xabier Iriondo, Edoardo Ricci e Dario Ciffo.
Con Fabio abbiamo parlato di questi contributi e del suo ruolo di “manipolatore” sonoro: non ha ceduto e non ci ha rivelato la provenienza dei campioni usati nel disco (a parte uno), ma abbiamo avuto modo di parlare del Sacrario di Redipuglia. A volte le interviste a Maps sono bizzarre.
Un periodo storico musicale che sta avendo un’attenzione vasta e costante da qualche anno è quello compreso tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80. Una manciata di anni apparentemente “di transizione”, ma che in realtà sono stati molto più fondativi di quanto il prefisso “post”, “no” o “new” (applicato a “punk” o “wave”) possa e potesse fare intendere. Sebbene siano stati soprattutto Stati Uniti e Regno Unito i Paesi cardine in cui si è sviluppata questa musica realmente nuova e innovativa, anche in Italia si è sentito il fermento di quegli anni e una delle band dirompenti dell’epoca sono stati i Confusional Quartet.
Dopo un disco solamente, la band ha smesso di suonare, per ritrovarsi trent’anni dopo con lo stesso spirito libero e slegato da preconcetti, generi o obblighi. Questo è quello che ci hanno raccontato Marco Bertoni ed Enrico Serotti, con i quali abbiamo parlato del nuovo Confusional Quartet (il disco) e del rapporto tra la band oggi e le nuove generazioni, in un senso direttamente coinvolte nella produzione dell’album. Il primo singolo, “Futurfunk”, è stato infatti realizzato in collaborazione con Sir Bob Rifo (Bloody Beetroots), classe 1977. Ecco a voi la chiacchierata in studio con la band e il brano che hanno scelto per concluderla.
Venerdì 23 novembre è stato un giorno storico per molti amanti della musica che viene fatta da queste parti: al Locomotiv Club, infatti, si sono esibiti per l’ultimo concerto in città una band storica, The Tunas, che avevamo sentito in occasione dell’uscita del disco che si chiama come loro e che è l’ultimo della loro carriera per come la conosciamo. Ma non intristiamoci e godiamo insieme, invece, di ciò che è accaduto in quel pomeriggio nei nostri studi.
Sul palco del club di via Serlio, infatti, non erano in programma solo i Tunas, ma anche una band lombardo-veneta con la quale abbiamo avuto il piacere di parlare qualche anno fa: i Miss Chain & the Broken Heels, che hanno presentato le ultime novità uscite (un 7 pollici) suonandole in studio in versione acustica. Una band che ha girato già molto oltre oceano e che ha conquistato ancora una volta il pubblico bolognese, con il quale ha un rapporto particolare, come sentirete dall’intervista.
Anche due dei Tunas ci hanno però regalato una canzone in acustico, dal titolo significativo “I’ve Been Young”, che suggella così un addio anche ai live radiofonici che la band ha fatto (spesso ospite di Enzo Polaroid) dalle nostre frequenze. Insomma, vi proponiamo oggi su queste pagine un live davvero de core.
Questo 2012, per tanti versi, è stato un anno importante per i Giardini di Mirò: a marzo è uscito il loro disco Good Luck, di cui parlammo con la band mesi fa; sono stati tra i promotori di Abbassa!, il concerto che avete sentito anche in diretta sulle nostre frequenze. E, non contenti, hanno fatto uscire un ep, intitolato Unluck: proprio da questo titolo hanno preso le mosse le chiacchiere che abbiamo fatto in studio con la band venerdì 16 novembre, prima del live al Covo Club.
I Giardini, in tour e nei nostri studi con Laura Loriga (Mimes of Wine) e Andrea Sologni (Gazebo Penguins), ci hanno anche regalato tre brani live, due tratti dal’album e due dall’ep. Ma abbiamo anche discusso di come la crisi economica abbia colpito il mondo della musica. Insomma, vi offriamo un post ricco, che potete gustare durante questo fine settimana, che comprende audio e video (grazie a Damiana e Tonino) di un bel pomeriggio qua in radio.
Quando arrivarono i primi singoli di questa nuova band britannica, chiamata come una combinazione di tasti, siamo rimasti folgorati: un suono riconoscibile eppure cangiante, con un uso di suoni e strumenti davvero originale. Quando poi siamo riusciti ad ascoltare tutto il debutto degli Alt-J, quel An Awesome Wave che ha vinto di recente il Mercury Prize, non abbiamo avuto dubbi a farlo disco della settimana.
E finalmente, dopo la capatina estiva, la band britannica è tornata in Italia. Ancora freschi del live al Bronson di Ravenna, vi facciamo riascoltare la chiacchierata fatta ieri in onda con Thom Green, batterista del gruppo. Tra le altre cose che emergono dalla lunga intervista, sorprende la serenità e la consapevolezza della band, che tornerà alla scrittura solo verso la fine dell’estate. Noi attendiamo: intanto godetevi l’intervista, perché siamo sicuri sia un modo di conoscere meglio uno dei gruppi che più ci ha colpiti in questo 2012.
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