Dev’esserci un’alchimia particolare, sonorità esclusive per poter emergere nel cantautorato mondiale, è certo; stupire un pubblico immerso in un mare di musica, di iTunes, di impostori dalla chitarra acustica facile non dev’essere semplice, ci vuole coraggio e sostanza, ci vuole abilità per evitare paragoni scomodi o troppo calzanti. Essere un cantautore stimato, oggi, è quasi impossibile.
E mentre in Italia ci crogioliamo nelle nuove scoperte che già suonano di vecchio e scontato, come guardare tutta la notte le luci di una centrale elettrica, fuori di qui c’è chi ci prova.
Grey Reverend è il progetto solista del newyorkese L.D. Brown, fresco d’uscita con l’ep One By One: esprime un cantautorato genuino, essenziale, ispirato sicuramente, ma intimo e personale. Basta solo la chitarra e una voce cristallina ed evocativa per restare stregati; Grey conosce le corde da pizzicare della sua chitarra e sembra conoscere la strada per incuriosire le nostre corde, per vestire la sua musica di bello e farsi piacere.
Prende così forma un disco incantevole, Of The Days, che sembra non avere pretese insostenibili ma piuttosto pare voglia solamente presentare l’artista; sono canzoni che rimangono invece e sorprende la semplicità con la quale Reverend trova soluzioni argute e mai scontate, sorprende la familiarità dei suoi versi e delle ritmiche, ma vi si riconosce subito la freschezza.
Mi piace vedere il suo disco accanto a Five Leaves Left di Nick Drake, mi piace pensare che c’è ancora modo di sbalordire con grazia e sobrietà.
Ogni tanto andiamo a curiosare nei programmi dei nostri colleghi: anche loro spacciano sempre roba molto buona! Figuratevi quando abbiamo visto che a Bonobo avevano ospitato The Jacqueries, giovane band romana su 42 records.
Non potevamo non averli sulle nostre pagine! Eccoli, quindi, in tutto il loro splendore, presentati da Less tv e Rockit e con la conduzione autorevole del nostro amico Michele Orvieti. Cin cin.
L’ultimo appuntamento dell’edizione 2011 del Rocker Festival è stato, ieri, il concerto dei texani Explosions in the Sky. Un set robusto, appassionato e intenso, come la band ci ha abituato a vedere ed ascoltare. Qua sotto trovate qualche scatto realizzato all’Estragon, dove il gruppo ha suonato.
Siamo arrivati all’ultima settimana dell’edizione 2011 del Rocker Festival. Tra qualche ora saliranno sul palco del Cinema Teatro Perla i Black Heart Procession, per l’unica data italiana di un tour che vede i due membri fondatori della band impegnati in un set acustico “a due”.
Noi abbiamo fatto due chiacchiere con Pall Jenkins, mentre la band si avvicinava alla nostra città, in furgone. Jenkins ci ha parlato del rapporto che la band ha col pubblico, di cosa voglia dire suonare in due e dei progetti futuri. Buon ascolto dell’intervista e di una traccia presa da Six, ultimo album in studio della band, e a questa sera!
Un altro appuntamento per l’edizione 2011 del Rocker Festival, che fino alla fine del mese porta a Bologna una serie incredibile di live. Oggi vi proponiamo le foto e un video del concerto di Agnes Obelche si è tenuto domenica sera alla parrocchia di S. Ambrogio.
Un set che ha regalato un inedito, ma per lo più centrato sull’esordio discografico da solista della musicista danese, Philharmonics: ecco come la Obel ha interpretato la title track domenica.
E’ stato un vero piacere avere nel nostro studio un vecchio amico come Joseph Costa e i suoi L’altra. La formazione di Chicago, ma che ha ormai radici stabili a New York e persino a Pisa (!), ha appena pubblicato un nuovo album intitolato Telepathic per l’ottima etichetta spagnola Acuarela.
Sono passati parecchi anni da Different Days, ma le atmosfere sognanti rimangono intatte anche in questo lavoro, con la differenza che forse oggi si intravede anche qualche spiraglio di sole nelle tracce del nuovo disco.
In duo, con la costola italian della band, hanno suonato per noi tre brani in acustico. Ve li presentiamo insieme ad Inkiostro e grazie alle sapienti mani di Less tv.
Secondo appuntamento per l’edizione 2011 del Rocker Festival, che fino alla fine del mese porta a Bologna una serie incredibile di live. Questa sera è la volta di The Jim Jones Revue che si esibiranno al Covo insieme ai nostri beniamini Cut.
Il quintetto ha raggiunto la notorietà pubblicando l’anno scorso l’album Burning Your House Down, di cui vi regaliamo la prima traccia. Jim Jones e i suoi musicisti suonano un rock’n'roll sporchissimo e tirato, legato ai primordi della “musica del demonio”, urlato e selvaggio come pochi. Abbiamo chiacchierato poco fa con il bizzarro leader della band, Jim Jones.
E’ iniziata ieri sera l’edizione 2011 del Rocker Festival, che fino alla fine del mese porta a Bologna una serie incredibile di live. Il primo è stato quello dei The Books, al Locomotiv Club.
Il duo, che ha pubblicato l’anno scorso l’acclamato The Way Out, ha uno stile musicale unico: voce, chitarra e violoncello si intersecano in modo eccellente nelle composizioni originali dei due che usano spesso anche bizzarri campionamenti. Abbiamo parlato di tutto questo con Paul de Jong.
A Maps regaliamo spesso a voi ascoltatori biglietti per andare ai concerti. Voi, “in cambio”, ci mandate una breve recensione dei concerti stessi. Barbara, affezionata ascoltatrice, ha vinto i biglietti per andare a vedere gli Stornoway al Covo e ci ha mandato (un bel po’ di tempo fa, chiediamo venia!) una breve recensione con la foto che vedete qua in alto. Grazie mille!
Tralasciando il fatto che l’acustica del Covo non mi ha mai convinto gran che (tanto che alla fine ho smezzato il loro cd con un amico per comprenderli meglio), il concerto degli Stornoway mi è sembrato disinvolto, non eccessivamente entusiasmante ma nel complesso innovativo, anche nonostante le melodie simpaticamente altalenanti. La splendida voce del cantante ha fatto vibrare le pareti nel pezzo totalmente acustico “November song” (non è nell’album ma gli ha reso molto onore) e trascinanti sicuramente sono risultate “Zorbing”, “I saw you blink” e “Watching birds”.
Mi viene un po’ l’orticaria a fare similitudini con altri gruppi ma forse i Fleet Foxes e gli Okkervil River sarebbero i primi che mi vengono in mente.
Durante questo fine settimana ai lati del Tevere e del Rubicone avranno luogo due festival completamente diversi per generi musicali proposti ma tanto affini per spirito d’iniziativa e intenti.
Roma Popfest avrà inizio venerdì nel cuore della capitale, in zona San Lorenzo. Le iperattive ancelle di Frigopop hanno organizzato per il secondo anno consecutivo un festival, unico in Italia, tutto dedicato alla gioiosa scena indiepop. Line-up con un occhio particolare per le band italiane, molte giovanissime, altre più storiche come Non Voglio Che Clara e Virginiana Miller, ma anche i londinesi Allo Darlin’ e i californiani Eux Autres. Tutte le informazioni le trovate qui, l’intervista a Nur rivela invece quanto lavoro, divertimento e sudore comporti mettere su una popfest capitolina.
In aree più vicine a Bologna da domani inizia un festival completamente diverso: i ragazzi del Bronson di Ravenna hanno organizzato, per il quarto anno, Transmissions. La line-up è più variegata delle edizioni precedenti: tra suoni pesanti (con la serata dedicata alla Supernatural Cat) e ricerca nei territori dubstep (con King Midas Sound e Kode9), le quattro serate di Transmissions si rivelano particolarmente interessanti, come testimonia l’intervista con Chris. La chiacchierata anche qui si è rivelata molto ricca di spunti e retroscena tecnico-organizzativi che non avremmo mai immaginato.
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