Ok. Neanche loro sapevano esattamente da chi fosse composta la band. Del resto a noi che ce frega dei nomi, noi li chiamiamo per suonare.
Un po’ folk, un po’ psichedelici e sonorità molto “analogiche”. Tantissime le collaborazioni all’interno del nuovo disco Fifth, e tante altre le partecipazioni che hanno accompagnato il corso del progetto Blessed Child Opera. Per i nomi ci penserà l’onniscente Paolo. Ora gustatevi i videii ad opera di Less tv!
Non è la prima volta che chiacchieriamo con Cristina Donà, e lei ci ha preso un tale gusto a fare i collegamenti in macchina che, come sentirete nell’intervista qua sotto, è partita direttamente con un professionalissimo bollettino del traffico. Espletate queste pratiche abbiamo parlato a lungo dell’ultimo disco Torno a casa a piedi, proprio qualche ore prima dell’atteso concerto all’Arena del Sole di Bologna.
Come sentirete, tra una domanda e l’altra, abbiamo osato chiedere a Cristina una dedica a Maps e ai suoi ascoltatori. Una dedica molto particolare: Cristina avrebbe dovuto schiarirsi la voce prima di iniziare “Arcobaleno”, che vi regaliamo qua. Un segnale in codice, insomma. E Cristina l’ha fatto, a coronamento (per noi) di un concerto in un’Arena stracolma di gente e d’affetto. Per voi intervista, canzone e, dopo il salto, ben sette video della serata del 28 marzo scorso.
Bob Corn è il quarto conduttore di Maps. Latita un po’ da qualche tempo ma quello è ciò che ha scritto sulla sua carta d’identità. Marie Antoinette, da Pesaro, non ancora dalla Francia, fa fare la spesa al fidanzato e sulla carta d’identità ha scritto mantenuta.
Scherzi a parte, qualche tempo fa abbiamo avuto l’onore di ospitare nuovamente dei nostri studi una vecchia e sempre gradita conoscenza, quella di Bob Corn, conosciuto dai più intimi come Tizio, in occasione dell’uscita del suo nuovo disco, presentato quella sera alla Libreria Modo Infoshop, The Watermelon Dream: una struggente storia d’amore per una cocomera. Il tutto chiaramente in inglese, la scusa migliore che permette a Tizio di viaggiare il più possibile.
Letizia, quel giorno calata nel personaggio di Marie Antoinette, anche se già Young Wrists, canta “Giovanna D’Arco”, la sua eroina, ci spiega la nascita e i gusti di questo progetto fresco fresco, svelando ai nostri microfoni un proseguimento indirizzato all’uso della lingua italiana (per vendere un botto di dischi ovviamente) e il desiderio di essere accompagnata da percussioni, lei solitaria chitarrista.
Nell’attesa di reinterpretare Alberto Camerini e De Andrè (che strana accoppiata), eccolo il nostro Tizio in Just The Garden, preceduto temporalmente durante l’intervista da Marie con la bellissima Joan Of Arc. Chiaramente il tutto ripreso da Less tv.
Vivono a Pisa, sono nativi della Sicilia, ma ciò che vorrebbero davvero conquistare è la Valle d’Aosta. Il Pan del Diavolo esplode in studio con il Boom! Parliamo un po’ dei propri dischi storici e di complimentoni fatti a dischi recenti agli amici italieni. Poi ci spiazzano e decidono di portarsi sull’isola deserta un albume di Tenco!
Altro pezzo per noi e voi; vedetevi la splendita esecuzione di Farà Cadere Lei, brano ovviamente inserito nell’album d’esordio del duo, Sono All’Osso, che la band porta in tour ormai da due anni! Così vogliono i fans!
Capita spesso che io arrivi in ritardo. Non riuscendo neanche a presentarmi all’artista di turno con cui dovrò poi convivere in quella famosa e surriscaldata stanzetta. In parole povere può succedere di accendere la mia relfex di fiducia senza neanche sapere chi io abbia davanti.
E come capitò col primo live di quest’anno, anche stavolta, a stupirmi sono stati Daniel e sua moglie, che lo accompagnava. Artisti per me senza nome, senza pretese, che al contrario di altri (magari nostrani..) non scassano i cosiddetti, suonando e basta. Ogni riferimento è puramente casuale.
Queste sono proprio le cose che predilige filmare Less tv.
Non potendoci stupire con altre storie sataniste, i My Awesome Mixtape hanno fatto nuovamente capolino a Maps, come si dice, “dall’altra parte del vetro”, in pochi: 15.000.
E proprio fra quei 15.000, c’erano anche alcuni membri di Spaghetti Bolognese, che avrebbero poi suonato assieme ai Mam la stessa sera in quel posto tanto conosciuto ai lettori del nostro blog denominato Locomotiv.
La verità è che sapendo già tutto di loro, abbiamo deciso di puntare sul cazzeggio e sul live massiccio!
Lucidissimo, bevuti sei caffè senza aver mangiato, svegliatosi da poco più di 3 ore e reduce dal live al Locomotiv in compagnia degli Offlaga Disco Pax, Iosonouncane ci racconta un po’ del recente concerto e di altre storie.
Proprio durante questo la chitarra esplode in mille pezzi colpendo il pubblico in pieno volto (non è vero), per cui il signor Incani sarà costretto ad eseguire tutti i suoi brani con un set completamente elettronico (questo è vero). In più, a conclusione della performance, un brano a cappella!
Denise arriva da noi con un folto gruppo di suonatori. Dalla sua passione per l’archeologia l’intervista degenera fino a parlare di Templari e del caro Giacobbo. Per fortuna che in pochi minuti tutto si placa…
Abbiamo parlato della situazione musicale salernitana, che a quanto pare è più movimentata di quella milanese; e ovviamente sentito racconti di giovini cantanti in erba, come la nostra protagonista di oggi, che devono, fra le altre cose, addomesticare la propria band.
E’ passato un po’ di tempo da quando io e Fra abbiamo avuto l’onere o l’onore, dipende molto da quanto riuscite ad intravvedere dalla video-intervista, nell’avere a che fare con “sir” Mark Stewart, frontman prima di The Pop Group, poi del suo attuale gruppo, i Maffia, e tornato nel vecchio abito da cerimonia per celebrare i fasti che furono, chiaramente sul palco: quello del Locomotiv Club.
Bruce Springsteen, Slits, Autonomia, LCD Soundsystem, Lee Perry, King Tubby, Denise Bovelle, Adrian Sherwood: questi sono solo alcuni dei mostri sacri di cui Mark Stewart ci parla e con molti dei quali ha lavorato.
Ah, era pure a Bologna negli anni ‘70, e di quel periodo ha ricordi un po’ confusi… E’ sicuro solo di alcuni nomi, quali Radio Alice e Red Ronnie.
Lo giurano sul catodo. Sono uomini col televisore al posto della testa. Il nostro Locane non era pazzo, come potete vedere da soli dai video proposti qui sotto dalla celeberrima Less tv.
Fabbricati in quel di Cagliari e provenienti dal poco lontano 2015, i Katsudoji non portano tante buone notizie. Nonostante ciò, noi li ospitiamo e gli facciamo suonare in un’atmosfera un po’ teutonica, un po’ Devo, un po’ Residents, un po’ non lo sappiamo neanche noi. Il duo dice di stare molto attento alla performance live e alle luci da disco. Si raccomandano: solo quelle che al buio mostrano la forfora sulle spalle.
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