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Archivio - Categoria ‘Video’
Una giornata con i Soft Pack
Del debutto dei Soft Pack aveva già parlato Enzo qualche giorno fa e sottoscriviamo in pieno… il disco degli ex-Muslims è veloce e cartavetrato, un rock’n'roll senza fronzoli e assolutamente gustoso.
La band ha registrato il disco con il grande Eli Janney già nei Rain e ovviamente nei Girls Against Boys: la produzione è perfetta e riesce benissimo a fondere suono vagamente Dischord e rasoiate alla Drive Like Jehu/Hot Snakes in qualcosa di più semplice e fruibile. Niente di originale ma il disco si fa apprezzare. Tra le 11 tracce si distingue sicuramente la ballata Mexico, sentitela in fondo al post.
Nel frattempo divertitevi a vedere The Soft Pack in giro per L.A. nel giorno dell’uscita dell’album, i ragazzi hanno tenuto 10 concerti nell’arco di 24 ore. Olè.
Perturbazione finalmente a Maps
Proprio così, scorrendo la lunghissima lista di interviste e live ci siamo accorti che mancavano i Perturbazione. Ma com’è possibile? Non poteva mancare una storica e importante band del pop italiano… e allora eccoli in zona cesarini arrivare verso la fine di una trafficatissima puntata.
La band sta per preparare un nuovo disco e come al solito è carichissima per tornare a suonare dal vivo, noi abbiamo parlato poco e dato spazio alla musica, con due bellissimi brani in acustico suonati in trio: voce, violoncello e chitarra acustica.
Godetevi questo live!
G of M: Lily Allen
Ah, cari amici di Maps, sono finiti i tempi in cui ci dedicavamo a dive del pop morigerate, mai eccessive e mai sguaiate come la nostra Beyoncé o Santa Germanotta. Non esistono più donne così, ora stiamo cavalcando il filone delle cantanti giovani e pazze. La scorsa settimana vi abbiamo parlato quindi di Katy Perry (la ragazza che si veste con le angurie) e questa settimana diamo il nostro benvenuto all’alter-ego inglese della Perry: Lily Allen.
Lily è una dolce e un po’ pingue ragazzina londinese cresciuta tra amanti dell’arte in tutte le sue forme (il padre attore e musicista, il padrino nientepopodimeno che Joe Strummer) e ben presto sente la vocazione alla musica e decide di mettere alcune sue canzoni sullo spazio gratuito di MySpace. Il resto è storia musicale (…).
Quello che colpisce della giovane Allen (che è anche più gggiovane della sottoscritta) è la sua terribile e incontenibile attrazione verso la bottiglia e molti altri vizi ed eccessi. Non si contano ormai le volte in cui i paparazzi l’hanno beccata ubriaca e barcollante a qualche festa, oppure a seno nudo perchè nella foga del party si era dimenticata di avere addosso un vestito,o mentre con convinzione faceva dichiarazioni tipo “sniffare cocaina non è nocivo, non capisco perchè nessuno parla degli aspetti positivi di questa droga“.
Beh Lily, noi di Maps siamo con te nella lotta, forse grazie ai mesi di pausa che ti prenderai da marzo, potrai dedicarti ad una carriera politica nella quale potrai sostenere con forza le tue idee, dopotutto ci è riuscita anche Cicciolina.
Nel video che vi proponiamo Lily esegue una cover della canzone Womanizer di Britney Spears…ma è inutile, nonostante tutti gli sforzi, non diventerà mai un esempio di moderazione e sobrietà come lo è miss Baby One More Time.
Omonimia portami via (2 di 3)
Quando si parla dei Charlatans , tutti (o quasi) di solito pensano immediatamente e soltanto al gruppo inglese, e spesso la canzone che viene in mente è questa:
Un brano senz’altro influenzato dagli anni ’60, periodo che Tim Burgess e compagni conoscevano bene. Evidentemente non abbastanza, però, da sapere che esisteva già un gruppo di nome Charlatans, americano attivo proprio in quel decennio. Riassumerne qui le vicende sarebbe invero abbastanza lungo, e chi volesse approfondirle può farlo qui. Basterà comunque dire che, se da un lato si tratta di una band fondamentale a livello storico per lo sviluppo della scena psichedelica di San Francisco (tanto per capirci: quella di Quicksilver Messenger Service, Grateful Dead, Jefferson Airplane), dall’altro il suo nome ha iniziato a circolare al di fuori della cerchia degli adepti dell’acid rock solamente dopo l’uscita di questa antologia, nel 1996. Quindi si può dire che la band britannica fosse ampiamente giustificata… Anche se, negli Stati Uniti, a oggi deve continuare a presentarsi come The Charlatans UK.







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