Quando uscì Cor Cordium, ultima fatica degli oVo, Bruno Dorella al telefono ci raccontò i retroscena (anche piuttosto bizzarri e spassosi) del disco. Da allora sono passati sei mesi e l’infaticabile e inquietante duo ne ha fatte di date. La scorsa settimana abbiamo intervistato nuovamente Bruno a proposito di una data particolare, quella che si è tenuta venerdì scorso a Ferrara.
Come ben sapete, venerdì scorso era l’11.11.11, una data che ha scatenato supposizioni mistiche, ha fatto tirare fuori dai cassetti bignami della Cabala e ha fatto fare altre bizzarre pensate: abbiamo cercato di fare sbottonare Bruno per raccontarci cos’avessero escogitato per il live di quella sera, ottenendo solo dei vaghi indizi, come potete ascoltare dall’intervista. Voi ci siete stati?
E finalmente la band-di-cui-tutti-parlano arriva a Maps. Due date al Covo, entrambe sold-out, confermano che il successo de I Cani è qualcosa di concreto. Noi abbiamo voluto parlare a fondo del disco, della musica e delle parole dell’esordio uscito per 42 Records, sia in radio che fuori dalla radio (grazie alle camere di Less Tv). Ma, com’è ovvio, non ci siamo limitati solo a quello: l’onda del successo, seppur di nicchia, ha travolto Nicolò come uno tsunami e, quindi, abbiamo anche voluto avere il suo punto di vista più personale – oltre che sui temi trattati e le spesso inutili polemiche che sono derivate dai testi – anche su cos’è stata la storia di queste canzoni e questa band.
La chiacchierata con Niccolò inizia proprio così, come ogni storia che si rispetti: dall’inizio de I Cani. Insieme all’intervista c’è anche per voi una traccia del disco, scelta personalmente dal musicista, che ci spiega anche il perché di questa “preferenza”.
“Dio salvi Bologna”: vi ricordate di quest’invocazione? Era salita al cielo con l’urgenza delle cose vere, diverso tempo fa, quando la nostra città stava per attraversare uno dei periodi più bui della sua storia recente. E tra i portavoce di quest’invocazione c’era Enrico Brizzi, con cui avevamo parlato di uno spettacolo messo in scena al Locomotiv nel marzo dell’anno scorso.
Da quell’”urlo”, dagli ultimi libri dello scrittore bolognese e dalla musica di Yu Guerra è nato un disco, La vita quotidiana in Italia, edito da Irma Records questa primavera. La “ciurma” è venuta nei nostri studi verso la fine della quarta stagione per parlare e suonare: intervista, live, video. Pacchetto completo grazie a Less Tv!
Le ragazze sono tornate! Per la terza volta ecco arrivare nei nostri studi le My Bubba & Mi, questa volta in duo e pronte a presentarci il loro ultimo EP. Con loro abbiamo parlato delle tante esperienze che vanno a incidere sulle storie narrate nelle loro canzoni.
Ormai il nostro paese lo conoscono benissimo e infatti tra un po’ cambieranno scenario per un tour negli Stati Uniti. Vedremo che storie ci canteranno… nel frattempo eccole immortalate da Less Tv e in session nei nostri studi. See you next time.
Li avevamo sentiti in occasione dell’uscita di un loro ep e sono tornati a trovarci per una session nei nostri studi; gli Iori’s Eyes continuano a raccogliere consensi e a macinare date dal vivo.
A Maps abbiamo trascorso con la band una mezz’ora bizzarra, partendo da dichiarazioni di Formigoni per arrivare a parlare di tutt’altro: ma non preoccupatevi, c’è anche la musica (e i video, grazie a Less Tv).
Sono in due e vengono dalla splendida isola in mezzo al Mediterraneo: un po’ come i loro corregionali Katsudoji. E anche gli Everybody Tesla fanno elettronica (ma non si mettono dei televisori in testa). Per ora da loro abbiamo avuto un interessante ep: cinque brani che fanno ben sperare, basati su strane voci e live-looping.
In occasione di un concerto a Bologna la band è venuta a trovarci: sotto l’occhio delle telecamere di Less Tv i ragazzi ci hanno donato due pezzi, estratti dall’ep. Da uno di questi è stato tratto di recente un bel video, che potete vedere qua. Insomma, buona visione e buon ascolto!
Scusate il pessimo gioco di parole, ma, considerando quante voltesonovenuti i Calibro 35 nei nostri studi, stiamo finendo i titoli dei post. Nello scorso aprile abbiamo avuto ancora una volta ospite la band, in occasione della sonorizzazione dal vivo di Milano odia, uno dei film più crudi e osannati del poliziesco italiano.
L’occasione, come sempre, è ghiotta: i Calibro, anche nei nostri studi, suonano in maniera perfetta e amano chiacchierare di tutto. Nell’intervista qua sotto, inoltre, i ragazzi ci parlano anche del loro soggiorno negli USA, dove hanno registrato i brani del prossimo, attesissimo disco.
Sono in due, e hanno diverse esperienze musicali alle spalle: parliamo dei Brain In Vain, un duo che è passato dalle nostre parti in primavera e di cui oggi vi proponiamo il live eseguito negli studi della radio.
Stefano Passini e Branco, già in band come Caboto e Supertele, hanno fatto uscire l’album di debutto firmato B.I.V. Inner Crowd, per la Monster Records, proponendo a Maps la title-track del disco e un altro brano. Nel mezzo chiacchiere di varia forma, che comprendono anche la domanda “Ma perché non avere un bassista?”. Musica e video (grazie a Less Tv).
Ma purtroppo, amiche e amici, non si tratta del welfare: quello ce lo possiamo scordare. Parliamo invece di una giovine band felsinea, Lo Stato Sociale, appunto, che è venuta nei nostri studi qualche mese fa, per portarci tre canzoni tratte da un fortunato ep autoprodotto, tuttora scaricabile gratuitamente dal sito della Garrincha, ed eseguite in acustico apposta per noi.
Come sempre, non solo i brani dal vivo, ma anche una chiacchierata folle e forsennata che è andata rimbalzando tra letteratura, precariato e ukulele, a ruota libera. Mp3 e video, grazie al provvido intervento di Pietro Borzì, meglio conosciuto come Less Tv. Enjoy!
Li avevamo intervistati mesi e mesi fa: ma mesi e mesi fa sono anche venuti in studio. Ebbene sì, è da febbraio che i Jules Not Jude e i loro fan aspettano di ascoltare e vedere (grazie alla sempre prodiga Less Tv) questa session dal vivo! I ragazzi sono venuti nei nostri studi per parlare del loro disco dal titolo lunghissimo, ma che inizia con All the Apples Are Red e continua con Except for Those Which Are Not Red.
Tra una canzone, un momento di imbarazzo e tanto amore per i Beatles, ecco una piacevolissima chiacchierata con due pezzi eseguiti in acustico per noi!
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