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Archivio - Categoria ‘Speciali’

Grazie a tutti!

Grazie, grazie e ancora grazie. La festa di venerdì è stata bellissima, così come tutta la Campagna Abbonamenti 2010. Maps continua, ma per iniziare la settimana vi regaliamo le foto scattate prima e durante il concerto dei Buzz Aldrin di venerdì scorso. We love you!

Francesco | 08:25 | Monday 20 December 2010 | Comments Off
Speciali

Menomena live in Liverpool!

Metà della redazione di Maps di recente è stata in trasferta inglese e ha avuto la fortuna di vedere i Menomena dal vivo.
Godetevi le foto!

Francesco | 08:00 | Thursday 16 December 2010 | Comments Off
Speciali

Audience Live Report: Iosonouncane e Offlaga Disco Pax @ Locomotiv Club 10.12.10


A Maps regaliamo spesso a voi ascoltatori biglietti per andare ai concerti. Voi, “in cambio”, ci mandate una breve recensione dei concerti stessi. Mary e Claudio, dopo averci mandato una recensione del concerto degli Shellac, ce ne mandano una del live di Offlaga Disco Pax e Iosonouncane al Locomotiv. E noi li apprezziamo.

Finalmente ha riaperto il Locomotiv fornito di nuovissima insonorizzazione e purtroppo anche di nuova tessera non più ARCI ma AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport). Speriamo non ci sia un altro rinnovo locale con conseguente nuova tessera obbligatoria.

All’ingresso sembriamo due passeggeri in fila per il check-in anziché due ascoltatori degli Offlaga ma non vogliamo perderci assolutamente la loro performance e quindi entriamo nel locale con valigie al seguito, appena tornati da un viaggio ma pronti ad intraprenderne un altro a bordo dell’astronave ODP che ricompenserà a pieno la nostra fedeltà.

Ad aprire il concerto degli Offlaga, Iosonouncane di cui già conosciamo alcuni brani poiché disco della settimana di Maps tempo fa. Il giovane cantautore sardo esegue cinque brani tra cui “La macarena su Roma”, tratto dall’album omonimo.
Un mix di Animal Collective e Deltahead, con vari suoni e voci (sussurri e grida che fanno da contorno) che si incontrano e si scontrano, si fondono e si sovrappongono, voci rubate un po’ qua e un po’ là tra la varia spazzatura che siamo costretti ad ascoltare in tv. Totalmente assuefatti dalla povertà culturale che la “società televisiva” ci propone, Iosonouncane fa da terapia d’urto, riproponendoci voci registrate dai vari programmi TV da “OK il Prezzo è Giusto” a “Non è la Rai” fino al jingle della “Corrida”.
Problemi con la “strumentazione di bordo” lo costringono ad eseguire l’ultimo brano a cappella, ma pur senza il fondo elettronico, la sua voce, sempre borderline e quasi tirata al limite dell’urlo, è sempre d’impatto.

Arriva quindi il momento degli Offlaga. Il trio di Reggio Emilia si esibisce stasera nell’ambito del “Prototipo Tour” che punta a riproporre i brani del repertorio discopaxiano giocando per sottrazione ed incentrando il suono sulle tastiere di Daniele Carretti ed Enrico Fontanelli che fanno da sfondo alla narrazione di Max Collini fatta di parole ed oggetti che vanno a ricomporre l’immaginario del “si stava meglio quando si stava meglio” in un momento storico, come preannuncia Max prima che cominci “Khmer Rossa”, privo di “verginità politica”. Il suono, pur mancante di chitarra e basso, non perde in enfasi ma regala anzi un impatto forse meno rock ma di certo più capace di dar luce ai testi di Max adesso più in evidenza e accompagnati da una nuova gestualità. Nei cinque quarti d’ora del concerto gli ODP pescano equamente tra Socialismo Tascabile e Bachelite ed ogni brano è come un mini rito collettivo perché ciascun pezzo ha ormai il sapore del piccolo grande classico.
I picchi di maggiore intensità si ritrovano in “Tono Metallico Standard” e
“Piccola Pietroburgo” che, lasciatecelo dire, sono i nostri due loro brani
preferiti di sempre. Chiude il concerto la lettura di un estratto dal libro di Maurizio Blatto L’ultimo disco dei Mohicani che non manca di regalare anche momenti esilaranti.

Una stupenda serata turbata soltanto dai soliti idioti fumatori infiltrati di turno che a tratti hanno reso la vita poco facile alle corde del povero Max. Offlaga Disco Pax resta una delle poche conferme nell’asfittico panorama indie italiano. Di certo tra gli eredi più plausibili ed originali dei CCCP Fedeli alla Linea insieme alle Luci della Centrale Elettrica.

N.B. Ci auguriamo che il Locomotiv torni alla chiusura dei concerti intorno alla mezzanotte, e così noi fedeli pendolari non saremo più costretti ad attendere il treno delle 4 di mattina.

Francesco | 08:00 | Wednesday 15 December 2010 | Comments Off
Speciali

The young love for Dominant Legs

Alzi la mano chi non ama i Dominant Legs.  Ora chi non ha mai ascoltato Young At Love And Life,  il loro EP d’esordio per Lefse. E per ultimi facciano un cenno quelli che non hanno un debole per i video non ufficiali girati dai fan.

Bene, nessuno si è mosso. Sapevamo di avere dei lettori informati e sensibili a queste chicche qui a Maps. Per chi non ha avuto il coraggio di farsi avanti invece è consigliato recuperare l’ascolto dell’agrodolce retro pop del duo di San Francisco formato dalle lisce chiome di Ryan Lynch, già chitarrista dei Girls, e Hannah Hunt. Provate a non innamorarvi.

Federico Pirozzi | 11:30 | Tuesday 7 December 2010 | Comments Off
Mp3, News, Speciali, Video

Audience Live Report: Strange Boys e Wild Nothing @ Covo, 20.11.10

A Maps regaliamo spesso a voi ascoltatori biglietti per andare ai concerti. Voi, “in cambio”, ci mandate una breve recensione dei concerti stessi. Enrico è andato a vedere Wild Nothing e Strange Boys al Covo e…

Mi presento al Covo in anticipo ma il locale tarda un po’ a riempirsi, e questo è strano: la serata mi era stata preannunciata da amici esaltati e dalle loro grandi aspettative, ma qui non c’è certo il pienone, o forse sono io che sono arrivato davvero un po’ troppo presto. Esco di nuovo, e dopo poco sento che il gruppo spalla ha già iniziato. Mi fiondo verso la saletta dei live e scopro che un muro umano mi separa dalla band; ma dov’erano questi prima? Sono usciti dalle fottute pareti? Mi rimbocco le maniche, e dopo aver riconquistato la mia posizione sottopalco mi preparo a fotografare il primo gruppo, gli Strange Boys; inizialmente non mi accorgo dell’apparecchiatura di livello tecnico stellare di tutti gli altri veri fotografi attorno a me, ma quando me ne rendo conto soffoco un guaito, fingo indifferenza e inizio finalmente a prestare attenzione alla band.

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Francesco | 08:00 | Thursday 2 December 2010 | 1 Commento »
Speciali

Less tv presents: Buzz Aldrin at Locomotiv Club [Nov 26th]

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Pietro | 12:30 | Monday 29 November 2010 | Comments Off
Live, Miscellanea, Speciali

Down by the rollercoaster: The Drums live al Covo

Oh mama! Che felicità vedere sgretolarsi nel giro di pochi minuti gli scetticismi che mi ero portato su, fin dentro la saletta lunga di un Covo in serata sold out. Voglio dire, hype a mille alimentato da riviste perfino non di settore, canzoni finite in tv, interi quartieri di Londra che hanno adottato il loro look nazi-frocesco (cit.), l’enfasi sulla notizia “Morrissey spotted at The Drums’ gig”. Alzi la mano chi non incubava almeno un paio di dubbi sulla resa dal vivo della band più spinta del 2010. Bluff anyone?

A voler essere precisi, The Drums arrivano in Italia un po’ tardi sul calendario del buzz. Tuttavia salgono sul palco del Covo puntuali, poco dopo le 23. Il buio della scatola di Bologna che li contiene copre i loro volti bianchi che invero non si vedranno mai nitidamente. Effetto di scena old school: le luci dalle loro spalle puntano sulla folla e non sui loro fisici scanchenici.

Fin dall’apertura con boato di “Best Friend” mi sento una comparsa nel pubblico di una puntata di Top Of The Pops di venticinque anni fa. Solo che mi sto divertendo sul serio. La serata si rivela un giro in rollercoaster offerto da Jonny, il cantante in giubbotto collegiale e caschetto platinato, il fulcro dell’ingranaggio con i suoi movimenti robotici a farne da motore. Jacob, più introverso, non sarà Johnny Marr ma una o due cose ineccepibili sul pop anni Ottanta le sa far ripetere alla chitarra.

In quest’ora di piano sequenza, perfetta per una diretta su MTV, la band più chiacchierata di Brooklyn spara una dopo l’altra tutte le bombette dal disco omonimo e dal precedente EP Summertime! Pacchetto completo di mossette, ballo a scatti à la Ian Curtis preso bene e ringraziamenti in italiano. Non avrò mai visto dal vivo il romanticismo degli Smiths, la cupezza dei Joy Division e nemmeno la laconicità dei Tough Alliance, ma a voler farsela bastare, una buona miscela di tutte queste, per  qualche istante, ieri sera, sì.

Federico Pirozzi | 13:00 | Friday 19 November 2010 | Comments Off
Speciali, Video

Quasi Gods of Mainstream: Robyn

Un anno è passato ormai dai gloriosi fasti di Gods of Mainstream che, ve lo prometto, tornerà a riempirvi le giornate di tutto ciò che le vostre orecchie non avrebbero mai desiderato sentire.

Oggi tuttavia mi sento magnanima, sia verso di voi che verso un’artista secondo me sempre ingiustamente sottovalutata, anche se ultimamente sta conoscendo un po’ di gioie della notorietà: parliamo di Robyn, all’anagrafe Robin Miriam Carlsson, bionda platinata since 1979. Riuscite a sentire anche voi la Svezia dentro? Io la sento fortissimamente. Quando mai la Svezia vi ha dato delle delusioni? Vi ricordate tutti degli Abba? Dell’Ikea? Ebbene tutto ciò dimostra che della Svezia ci si può fidare.

Robyn è una donna che conferma tutto ciò che ho scritto sopra: il genere che ci propone è una dance-pop delicata, mai eccessiva e mai kitsch, condita da testi a volte smielati e a volte invece tendenti al femminismo e, pensate amici, se li scrive proprio lei! Ebbrava Robyn, da una che si chiama quasi come il compare di Batman non ce l’aspettavamo, e invece ci sorprendi!

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Eleonora | 08:00 | Friday 12 November 2010 | Comments Off
Gods of Mainstream, Speciali, Video

Maps e Gender Bender tornano a braccetto!

Puntuale come ogni anno, anche per questa 8a edizione si rinnova la collaborazione tra Maps e Gender Bender! Anzi, quest’anno, siamo in anticipo: il festival inizia il 30 ottobre, ma da oggi e fino al 28 di questo mese, Maps (ma anche Santi Time, Seconda Visione e Pigiama Party) vi regalano un sacco di biglietti per gli appuntamenti della rassegna. Il tema dell’edizione 2010 è Top of the Pop: si parlerà quelle icone della musica Pop che – a partire da Elvis Presley - hanno segnato profondamente gli immaginari culturali e sessuali degli ultimi sessant’anni.
La forte valenza simbolica della Popstar è la chiave di lettura scelta per ricostruire una storia sociale per immagini delle identità contemporanee, con cui ognuno di noi viene a confrontarsi quotidianamente.

Gender Bender è il festival internazionale che presenta al pubblico italiano gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea, legati alle nuove rappresentazioni del corpo, identità di genere e orientamento sessuale. Il Festival è interdisciplinare e propone un programma articolato in proiezioni cinematografiche, spettacoli di danza e teatro, performance, mostre e installazioni di arti visive, incontri e letture, concerti e live set, party notturni.
Gender Bender realizza percorsi di senso inediti tra fenomeni culturali e comunicativi apparentemente lontani e contraddittori, indicando come andare in maniera creativa oltre gli stereotipi del maschile e del femminile, e anticipando trasformazioni divenute parte integrante del nostro immaginario.
Gender Bender è promosso da Il Cassero, gay lesbian center di Bologna.

Francesco | 08:30 | Thursday 21 October 2010 | Comments Off
Speciali, Video

Appuntamento con la storia: Rolling Stones – Aftermath (1966)

Lo so, amici di Maps, vi starete sicuramente chiedendo cosa succede.

Perché parliamo di un album già uscito da innumerevoli anni? Non conosciamo ormai anche il numero di peli sulla schiena dei Rolling Stones?
Ebbene sì, su di loro hanno già detto tutto, ma dato che lavoro e sudo per Maps, mi è venuto il desiderio di scrivere un post ogni tanto che si riferisca ad alcuni album che hanno fatto la storia, e che io personalmente ho consumato, amato ed ascoltato tanto da scriverci sopra ancora altre cose!

Questa settimana si parla di Aftermath, l’album degli Stones datato 1966, il quarto della band, il migliore, a mio parere, del quale amo in particolare le sonorità che si rifanno molto a ciò che circolava in quegli anni, quindi il beat, il funk, il blues e il rock’n roll però fatto “alla Rolling Stones”.

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Eleonora | 17:00 | Monday 18 October 2010 | Comments Off
Speciali, Video